Bologna: il MIT presenta il nuovo Piano per la Mobilità Quotidiana

12 Dicembre 2017

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) ha presentato a Bologna il nuovo Piano per la Mobilità Quotidiana nell’ambito del piano strategico per la mobilità del Paese “Connettere l’Italia”. Infrastrutture inadeguate, invecchiamento dei mezzi di trasporto pubblico, un sistema organizzativo che provoca impatti sull’ambiente e che pesa sulla vivibilità delle nostre città: sono tutte ragioni che concorrono al grosso ritardo accumulato dall’Italia rispetto agli altri paesi europei per la mobilità urbana e locale.
Tutto ciò grava sulle famiglie anche con un costo – spesso obbligato – di oltre 1500 euro all’anno per chi è costretto ad usare l’automobile per raggiungere il luogo di lavoro. Il programma di sviluppo messo in campo vuole coniugare ecologia ed economia attraverso nuove regole e incentivi. Un Piano per le linee metro, tram e ferrovie che in soli 3 anni ha messo a disposizione per nuove linee 10 miliardi, dopo che nei 20 anni precedenti gli investimenti di tutti i Governi messi insieme sono ammontanti ad appena 12 miliardi complessivi. Gli ingenti investimenti di questi ultimi tre anni hanno portato dal 2014 ad oggi 27,4 Km di nuove metropolitane con 35 nuove stazioni e 31,8 Km di nuove tramvie con 67 nuove fermate. E sono in corso di realizzazione 63 Km di nuove metropolitane per 74 nuove stazioni e 27,3 Km nuove tramvie/filobus con 117 nuove fermate. Ancora più impegnativo il Piano Mezzi Pubblici che non ha eguali negli ultimi 50 anni, durante i quali lo Stato aveva investito solo 500 milioni complessivi rivolti al rinnovo del parco mezzi. Negli ultimi 3 anni, invece, sono stati messi a disposizione dal Governo, circa 8 miliardi per il rinnovo del 50% del parco autobus circolante. Nei prossimi 18 mesi entreranno in servizio 5/6.000 autobus a cui faranno seguito dal 2019 al 20332.000 autobus/anno, a cui si aggiungono 250 treni entro il 2022 e 300 milioni per nuovi mezzi navali destinati al trasporto pubblico locale.
Il Piano per la Mobilità Quotidiana fornirà al Paese anche un’occasione irripetibile per il rilancio di una importante filiera industriale, quella della produzione di treni, tram e autobus e di tutto l’indotto ad essi collegato. Nell’ottica di porre il cittadino al centro dei servizi, molte sono le misure adottate dal MIT in questi tre anni, dalle gare come metodo abituale degli affidamenti, alle misure per disservizi e per contrastare il mancato pagamento del biglietto, ai nuovi criteri per il riparto del Fondo per il trasporto pubblico alle Regioni, con nuovi criteri di riparto che guarderanno anche alla qualità dei servizi superando la spesa storica.
La Legge di Bilancio 2018 in corso di approvazione prevede infatti un cambiamento significativo: per la prima volta sono previste agevolazioni fiscali per utenti del trasporto pubblico locale, con particolare riferimento alle grandi aree urbane:
· detraibilità al 19% dall’imposta lorda delle spese sostenute per l’acquisto degli abbonamenti ai servizi di TPL, regionale e interregionale su un costo annuale complessivo sino a 250 euro;
· introduzione del “buono TPL”, stabilendo che le somme rimborsate dal datore di lavoro o direttamente sostenute da quest’ultimo per l’acquisto di abbonamenti del dipendente e dei familiari, per effetto della contrattazione integrativa aziendale di imprese e organizzazioni pubbliche, non concorrono a formare reddito di lavoro dipendente.
“E’ necessario sostituire la gran parte degli autobus italiani. – ha detto il ministro Graziano Delrio – Abbiamo fatto un grande piano con un finanziamento statale per oltre 6,5mld di euro. Non esiste altro modo di sviluppare il nostro paese se non investendo sulle connessioni e sulla qualità di vita nelle aree metropolitane. Le risorse messe a disposizione per il tpl sono ingenti ma anche molto concrete. I nuovi autobus che si stanno acquistando sono il segno della concretezza delle nostre azioni” e “il gap di infrastrutture, servizi e mezzi per il tpl – ha proseguito – produce danni enormi all’ambiente, alla vivibilità delle città ed è una tassa occulta di oltre 1500 euro l’anno per le famiglie degli ‘automobilisti per forza’ “.
Le nuove regole, dopo vent’anni dall’ultima riforma, consentono e stimolano una transizione verso una vera concorrenza fra gli operatori dei servizi su gomma e su ferro ed una gestione finalmente industriale della filiera. Le detrazioni fiscali alle famiglie e ai datori di lavoro sugli abbonamenti spingono ad un uso più intenso e più conveniente del trasporto pubblico. Ma il successo di queste politiche, la svolta definitiva della mobilità quotidiana, non sarà possibile senza il ruolo attivo e centrale di Regioni, Città metropolitane e Comuni ai quali è affidata la responsabilità del trasporto pubblico locale. È per questo che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con Anci, Regione Emilia Romagna, Comune di Bologna, Bologna Città Metropolitana e Ram, ha voluto questi Stati Generali: per informare del lavoro di questi tre anni ma soprattutto per affidare il testimone di queste politiche alle regioni e agli enti locali, alle imprese e ai lavoratori.

Fonte: www.trasporti-italia.com