La Commissione europea approva un fondo da 70 milioni di Euro per i bus elettrici in Germania

9 Marzo 2018

La Commissione europea ha stabilito che i piani tedeschi per sostenere l’acquisto di autobus elettrici e le relative infrastrutture di ricarica da parte degli operatori di trasporto pubblico sono in linea con le norme dell’UE in materia di aiuti di Stato. La misura infatti contribuisce a ridurre le emissioni di CO2 limitando al contempo le distorsioni della concorrenza.
Il Commissario Margrethe Vestager, responsabile della politica di concorrenza, ha dichiarato: “In linea con gli obiettivi ambientali dell’UE, darà agli operatori del trasporto pubblico un incentivo per investire in veicoli a basse o zero emissioni con il chiaro obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 e migliorare la qualità dell’aria, combattendo il riscaldamento globale“.
Il regime istituito dalla Germania con un bilancio di 70 milioni di euro sosterrà gli operatori del trasporto pubblico fino alla fine del 2021, coprendo i costi aggiuntivi per: l’acquisizione di autobus elettrici e plug-in-ibridi al posto dei tradizionali autobus diesel; la costruzione della relativa infrastruttura di ricarica elettrica necessaria per il funzionamento di questi autobus.
La Commissione ritiene che questo sistema pubblico incentivi gli operatori di autobus a investire in questo tipo di veicoli e nella necessaria infrastruttura di ricarica. Si prevede che la misura aumenterà il numero di autobus elettrici in Germania e quindi ridurrà le emissioni di CO2 e di inquinanti atmosferici, in particolare nelle città. Inoltre, per qualificarsi per il supporto, gli operatori del trasporto pubblico devono garantire che i loro autobus ibridi elettrici e plug-in siano gestiti con elettricità da fonti rinnovabili.
La misura è anche in linea con la strategia europea per la mobilità a basse emissioni e il suo sostegno per il passaggio a veicoli a emissioni zero nelle città e per la creazione di un mercato per tali veicoli. L’efficienza energetica è fondamentale per la transizione energetica dell’Europa e un elemento centrale per il raggiungimento dell’Accordo di Parigi dell’impegno a ridurre le emissioni nell’UE di almeno il 40% entro il 2030.
Su questa base, la Commissione ha concluso che il contributo agli obiettivi ambientali dell’UE del regime supera qualsiasi potenziale distorsione della concorrenza determinata dal finanziamento pubblico e lo ha approvato in base alle norme dell’UE in materia di aiuti di Stato.

Fonte: Commissione Europea