Mobilità: sempre più sharing

25 Maggio 2018

I dati della prima indagine sugli spostamenti e la mobilità condivisa nelle Università, promossa dal Coordinamento nazionale dei Mobility manager di ateneo e dall’università milanese Bicocca, presentati in occasione del “Mobility Day”, parlano chiaro: per gli studenti universitari che studiano negli atenei del capoluogo lombardo, treni e metropolitane sono irrinunciabili per arrivare nelle aule dove studiano.
Secondo il rapporto, il 77,4 per cento della popolazione universitaria milanese sceglie di recarsi in ateneo utilizzando mezzi pubblici e solo l’11 per cento ricorre alle moto e auto private. Tra i mezzi pubblici al primo posto c’è il treno (44 per cento) seguito dalla metropolitana (20,8 per cento), autobus (7,1 per cento) e tram (5 per cento). Relativamente pochi invece quelli che scelgono di spostarsi a piedi (6,5 per cento) o in bicicletta (3,5 per cento). Alla luce di questi dati, la Bicocca ha deciso di accelerare sul fronte della sostenibilità.
Matteo Colleoni, Mobility manager di Milano-Bicocca, al quotidiano “La Repubblica” che lo ha interpellato, ha spiegato la strategia messa in campo e condivisa da tutti gli atenei che aderiscono alla Rus (Rete delle università italiane per lo sviluppo sostenibile). Dice Colleoni: «I nuovi accordi con i servizi di sharing mobility rispecchiano una strategia condivisa con tutti gli atenei della Rus e permettono da un lato di rispondere a una domanda sempre più diversificata e dispersa territorialmente, dall’altro di integrare un sistema di mobilità che mantiene il suo asse prioritario nel trasporto pubblico. Infatti oltre l’80 per cento della popolazione studentesca milanese raggiunge le università per mezzo del trasporto pubblico locale».
L’obiettivo è quello di ridurre la quota di chi utilizza auto private anche se la dispersione sul territorio degli studenti è un oggettivo limite. Nonostante il ricorso al trasporto pubblico (in particolare i treni regionali) sia per la grande maggioranza abitudine quotidiana, i limiti del servizio si riverberano sull’uso del mezzo privato come unica alternativa. Da qui l’invito a trovare altre strade per incentivare la mobilità sostenibile, anche attraverso iniziative promosse direttamente dalle università.

Fonte: Clickmobility