Mobilità ciclistica diffusa: grandi risparmi in città

26 Novembre 2015

Il potenziale che avrebbe il drastico aumento della mobilità ciclistica è illustrato, per la prima volta, in uno studio scientifico effettuato da ITDP e UC Davis. Lo studio, in inglese, intitolato “A Global High Shift Cycling Scenario: The Potential for Dramatically Increasing Bicycle and E-bike Use in Cities Around the World, with Estimated Energy, CO2, and Cost Impacts”, pubblicato il 12 novembre 2012, dimostra che l’utilizzo della bicicletta e dell’e-bike possono ridurre il consumo energetico e le emissioni di CO2 del trasporto urbano fino al 10% entro il 2050 rispetto alle stime attuali, oltre al risparmio di migliaia di miliardi di dollari per la società.
“Questo è il primo rapporto che quantifica il potenziale risparmio, sulle emissioni di CO2 e sui costi associati, se in tutto il mondo si passasse ad un maggiore uso della bicicletta nelle aree urbane” – ha dichiarato Lew Fulton, co-autore del rapporto e co-direttore del Programma STEPS all’interno dell’Istituto di Studi dei Trasporti presso l’Università Davis della California – “Gli impatti stimati mi hanno sorpreso, perché sono così grandi. I costi risparmiati con gli abbassamenti dei consumi di energia riducendo la necessità di spostamenti in auto, di nuove strade e parcheggi, entro il 2050 sono notevoli.”
Secondo lo studio, un giusto mix di investimenti e politiche pubbliche sarebbe in grado di portare l’uso delle biciclette e delle e-bike a coprire fino al 14% dei spostamenti urbani entro il 2050 – andando da circa il 25% nei Paesi Bassi e in Cina a circa il 7% negli Stati Uniti e Canada. Il potenziale è enorme se si considera che in genere più della metà di tutti gli spostamenti urbani di tutto il mondo sono a meno di 10 chilometri e possono essere potenzialmente compiuti in bicicletta.
“Questo è uno studio eccellente; che merita di essere utilizzato in tutto il mondo per ottenere che la mobilità ciclistica sia inserita in tutte le politiche di tutto il mondo a tutti i livelli, da quello locale a quello internazionale. Abbiamo bisogno di sbloccare il potenziale”, ha affermato il dottor Bernhard Ensink, segretario generale della European Cyclists’ Federation, una delle associazioni che ha commissionato lo studio.
“La bicicletta è un mezzo fondamentale di trasporto per milioni di persone in tutto il mondo”, ha dichiarato Brian Cookson, presidente dell’UCI, che ha anche co-finanziato lo studio. “Questo rapporto dimostra che, se più governi seguissero i buoni esempi di paesi come l’Olanda o la Danimarca per rendere le loro città più idonee per l’uso della bicicletta, potremmo assistere ad enormi vantaggi derivanti da una riduzione delle emissioni di carbonio, dalla riduzione dei costi delle infrastrutture di trasporto e della sicurezza stradale, da luoghi più sani.”
“Questo studio dimostra il profondo impatto che la bicicletta può avere nei paesi in via di sviluppo come India e Cina, dove gran parte delle infrastrutture è ancora da costruire”, afferma Jacob Mason, co-autore dello studio. “Costruire città a misura di mobilità ciclistica non solo può portare ad un’aria più pulita e a strade più sicure, ma porterà più sicurezza alle persone e assicurerà ai governi una notevole quantità di denaro, che potrà essere spesa per altre cose. Questa è politica urbana intelligente”.

Lo studio è disponibile nell’area riservata del sito TTS Italia, alla sezione “Libreria-Worldwide”.

Fonte: www.fiab-onlus.it