Mobilità e infrastrutture: 40 mld di euro per colmare il gap con l’Ue

31 Marzo 2015

La distanza che separa il sistema del trasporto pubblico italiano da quello degli altri Paesi europei si misura con un intervallo economico di 40 miliardi di euro. È questo, infatti, il gap infrastrutturale emerso nel corso della manifestazione Forum Automotive promossa a Milano, sulla base di uno studio realizzato dalla società di consulenza AlixPartners dal titolo “Nutrire la mobilità del futuro”. Il rinnovo delle reti metropolitane e tranviarie, il potenziamento del parco mezzi su gomma e su materiale rotabile, l’abbassamento dell’età media dei mezzi (in Italia 11,6 anni rispetto ai 7 anni degli altri Paesi Ue) sono i primi passi necessari per colmare questo divario. Il costo per farlo è suddiviso in 20 miliardi di investimenti per lo sviluppo di infrastrutture, 9,5 miliardi per l’adeguamento del parco mezzi e 10 per una mobilità urbana più sostenibile grazie a veicoli elettrici e reti di ricarica, allo sviluppo di car/bike sharing e car pooling e alle nuove tecnologie per la smart mobility. In aggiunta a questi stanziamenti, si stima un costo annuale del settore del trasporto pubblico pari a circa 6,4 miliardi di euro. Lo spunto della riflessione nasce anche dalla stima di crescita della popolazione mondiale che entro il 2050 dovrebbe raggiungere i 9 miliardi totali, concentrandosi soprattutto nelle aree urbane (52% nel 2010 contro il 67% previsto per il 2050). La mobilità urbana diventerà dunque un soggetto sempre più strategico, per il trasporto, per l’ambiente e per la qualità della vita dei cittadini che già oggi, nonostante i progressi tecnologici, perdono ogni anno 62 ore per trasferirsi in mezzo al traffico. Nel 2020, si prevede che la quota toccherà numero 68 ore per arrivare, continuando così, alle 106 del 2050.

Fonte: www.trasporti-italia.com