Sono le città del Sud Italia le più attive nella promozione dello sviluppo urbano sostenibile

21 Luglio 2016

Urbact, il programma europeo di sviluppo urbano integrato, nasce per creare reti di implementazione in grado di sostenere le città con l’elaborazione di piani d’azione urbani integrati.
Da un confronto tra i risultati dell’ultimo bando – lanciato il 22 marzo scorso e scaduto il 22 giugno – e quelli relativi agli anni precedenti, è emerso il coinvolgimento di sempre più comuni del Sud Italia nella sperimentazione di modalità partecipative per promuovere la sostenibilità urbana.
Il Mezzogiorno matura una sensibilità sempre più crescente per le problematiche dei cittadini e ciò sta favorendo la spinta alla creazione di vere e proprie reti di collegamento con altre realtà europee per replicare pratiche positive e, attraverso la creazione di gruppi formali e informali di residenti, muovere alla predisposizione di piani d’azione locali per incrementare stili di vita e modalità di spostamento più ecosostenibili.
A Palermo, ad esempio, la collaborazione con università e start up permetterà di rendere il network CityMobilNet un elemento decisivo per promuovere il dibattito politico sul tema della mobilità sostenibile. Il progetto che vede coinvolti, oltre al capoluogo siciliano, altri centri europei (tra cui Braga, Burgos e Zara) punta alla predisposizione di un Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile (PUMS) attraverso la partecipazione dei protagonisti del territorio sul tema dei trasporti puliti. La città siciliana è pronta ad affrontare questi aspetti decisivi per uno sviluppo urbano sostenibile anche con un altro progetto Urbact, Interactive Cities che porrà l’accento sull’uso di app e social media e sulle nuove proposte delle start up digitali per migliorare la qualità della vita in città.
La città di Potenza si sta invece attivando per rendere il centro storico un vero e proprio laboratorio per sperimentare soluzioni integrate per la resilienza attraverso il progetto Resilient Europe. L’iniziativa punta soprattutto a uno scambio di strategie con quelle realtà europee come Rotterdam, Anversa e Glasgow che tanto stanno già facendo in questo settore.
Particolarmente attive anche due città della Campania che hanno trovato in Urbact un completamento delle strategie integrate urbane realizzate negli ultimi anni grazie a fondi europei: la città di Napoli col progetto 2nd Chance per il recupero e la rigenerazione sostenibile degli edifici abbandonati e dei numerosi grandi spazi dismessi del centro storico; il comune di Casoria col progetto SubUrban – già attivo in città europee del calibro di Vienna, Anversa e Barcellona – per fare di spazi non utilizzati veri e propri centri di aggregazione per l’intera comunità.

Fonte: Muovesri in Città