UIRNet: tre nuovi interporti per Genova

1 Ottobre 2018

logo-uirnetUIRNet cresce a Genova, con tre tappe temporali, e tre diversi hub logistici.
«Stiamo ancora ragionando sulle aree, ma ormai siamo in fase di finalizzazione» spiega il presidente e amministratore delegato di UIRNet, socio sostenitori di TTS Italia. L’idea nasce dalla disponibilità di trenta milioni che arrivano dalla Banca Europea degli Investimenti più una quota di pari entità «garantita dallo Stato e dai privati». Con i circa 60 milioni De Dominicis vuole realizzare «nel Basso Piemonte» tre hub intermodali. Il primo è legato all’emergenza Morandi: «In dieci giorni può essere pronto e consentirebbe di alleggerire il traffico pesante sulla viabilità ordinaria della città che oggi è in sofferenza» spiega ancora il numero uno di UIRNet. Dal retroporto costruito sulle aree a ridosso dell’appennino (in pole c’è Rivalta Scrivia), potrebbero partire navette notturne verso i terminal del porto di Genova, alleggerendo così il flusso dei tir durante il giorno. «Chi paga questo servizio? Stiamo studiando, ma l’opera è legata all’emergenza per il crollo del ponte».Per questo, ammette De Domincis, si cercano aree già pronte all’uso o comunque che necessitano di pochi lavori di adeguamento così da poter essere operative nel giro di pochi giorni.
Le altre due strutture del progetto UIRNet hanno invece tempi più lunghi: «Pensiamo che una possa essere pronta in sei mesi, l’altra in un anno, un anno e mezzo». I costi del trasporto della merce che subirebbe una rottura di carico «sarebbero coperti dalla merce stessa, ma il peso sarà minimo se, come auspichiamo, lo scalo di Genova sarà in grado di raddoppiare i propri volumi di traffico», spiega De Dominicis. Gli interporti saranno quindi sostenibili quando lo scalo del capoluogo raggiungerà i 5 milioni di contenitori. «In quel contesto si possono far gravare i costi sulla merce».
«Il mercato è interessato ai nostri progetti: UIRNet ovviamente parteciperà e porterà in dote il know how tecnologico di cui dispone» spiega De Dominicis. Anche gli operatori portuali sembrano però interessati: «Non tutti – ammette il presidente – Ci sono opinioni discordanti, ma è naturale che servirà un operatore di mercato che sappia gestire la struttura. Faremo una procedura di evidenza pubblica e in trasparenza vedremo chi vorrà partecipare».

Fonte: The MediTelegraph