It's Europe
N° 2
Febbraio 2023


TTS Italia è l' Associazione Nazionale della Telematica per i Trasporti e la Sicurezza, che ha la missione di promuovere lo sviluppo e la diffusione dei Sistemi Intelligenti di Trasporto in Italia.
In questo numero:
L’intervista di Morena Pivetti
Istituzioni & Policy
Socio del mese
Prodotto del mese
Progetto del mese
Dai nostri associati 
Le nostre attività
Dalla Piattaforma degli Enti Locali
Opportunità in scadenza 
TTS Italia supporta
In agenda
CON IL SUPPORTO DI
L’intervista di Morena Pivetti

 

“FENIX sperimenta 8 connettori sul sito di Trieste per scambiare dati su piattaforme per la logistica”. Parla la responsabile scientifica per il Politecnico di Bari del progetto europeo, la professoressa Maria Pia Fanti

Lo scorso 8 febbraio si è tenuto a Brussels il final event di FENIX (A European FEderated Network of Information eXchange in Logistics), un progetto di 48 mesi partito ad aprile del 2019 e che ha coinvolto 45 beneficiari, tra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Direzione Sicurezza Stradale, Div 4 CCISS, ITS). TTS Italia ha partecipato al progetto come implementing body del MIT per coordinare le attività nazionale svolte dagli altri 22 implementing body, tra cui il Politecnico di Bari, leader del pilot di Trieste, e Università di Modena e Reggio Emilia / ICOOR, leader del pilot nazionale Reno Alpi.
Una app per stimare il tempo di arrivo dei camion in porto, un’altra per muovere i carichi “paperless” - senza documentazione cartacea, solo con comunicazioni telematiche - da un Paese dell’Unione Europea ad un altro, ancora, una soluzione per gestire e controllare le emissioni durante la marcia. Sono solo alcune delle applicazioni che sono state ideate e testate grazie al progetto FENIX nell’ambito della strategia Connecting Europe Facilities (CEF). A spiegare ai lettori della newsletter di TTS Italia cos’è, com’è nato e come sarà rilanciato in futuro FENIX, è Maria Pia Fanti, leader del pilot di Trieste, Professore Ordinario di Automatica e responsabile del Laboratorio di Automazione e Controllo del Politecnico di Bari.

 

 

Cominciamo dall’acronimo. Cosa significa?
FENIX sta per “European Federated Network of Information eXchange in LogistiX” ed è un progetto finanziato ad aprile 2019 con fondi europei della programmazione 2014-2020 di Connecting Europe Facilities. Si propone di creare un network di piattaforme telematiche per la logistica con l’obiettivo di comunicare e scambiare dati. È la prima architettura federata europea per la condivisione di dati. Ad oggi sono stati sviluppati 11 progetti piloti sui 9 corridoi di trasporto TEN-T.

E in Italia?
L’Italia ha ben due siti piloti in FENIX, uno che insiste sui porti di Genova e La Spezia e sull’aeroporto di Malpensa e coinvolge Lombardia, Piemonte e Liguria. L’altro, il pilota che coordino come Politecnico di Bari, ha il suo cuore pulsante nel porto di Trieste. Avevo già collaborato con l’Autorità di Sistema Portuale quando insegnavo all’Università di Trieste, sempre su progetti che riguardavano la logistica.

A che punto è FENIX?
La fase attuale si chiude il 31 marzo di quest’anno. Poi lavoreremo a lanciare FENIX 2.0. Ma prima facciamo il punto su dove siamo arrivati. Il partner principale del progetto è il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti insieme ad altri dodici soggetti partecipanti nel pilot: l’Autorità Portuale del Mar Adriatico Orientale, come già detto, l’Interporto di Trieste, Autovie Venete, Alpe Adria, Info.era, Matias, DBA LAB, Codognotto, Pluservice e SWARCO, tutti legati all’attività del porto. Abbiamo sviluppato software che rendessero possibile connettersi alla piattaforma in maniera indipendente e decentralizzata. Queste le due parole chiave. Ognuno mantiene i propri dati ma gli otto connettori che abbiamo disegnato e sperimentato permettono di scambiare ciò che si decide di scambiare con chi si decide di scambiare. Questo significa, quindi, dotare tutti gli attori coinvolti delle certificazioni necessarie per accedere alla piattaforma. Gli otto connettori del test pilota di Trieste sono stati utilizzati per 18 diversi servizi. Nella logistica la questione dello scambio dei dati è centrale.

Tanti, otto connettori.
Sì, siamo stati quelli che ne hanno presentato di più, altri Paesi ne avevano uno o due. Abbiamo anche tenuto una dimostrazione a Bruxelles l’8 febbraio, alla presenza di oltre cento partecipanti di varia estrazione. Un universo variegato costituito da industriali, enti pubblici, esperti dei vari Stati Membri dell’Unione. C’era anche un rappresentante del Virginia Tech Transportation Institute.

Qualche esempio delle funzionalità di questi connettori?
Codognotto ha testato l’app implementata dal Politecnico di Bari che consente di stimare il tempo di arrivo dei suoi mezzi pesanti in porto e un’altra applicazione collegata al sito pilota olandese che permette di condividere le informazioni per via telematica, senza carta. I connettori funzionano e gli usi che si possono immaginare sono i più diversi.

Se e quale relazione c’è con eFTI, l’electronic Freight Transport Information, la piattaforma logistica europea che si sta preparando in ambito europeo per lo scambio dei dati, come raccontato nella newsletter di novembre/dicembre dall’amministratore unico di Ram, Ivano Russo.
Penso che FENIX potrà essere utilizzata da eFTI come una delle sperimentazioni abilitanti quando la piattaforma europea sarà effettivamente disponibile. Lo stesso vale per la piattaforma nazionale.

Veniamo ora a FENIX 2.0
Insieme ad ERTICO, promotore del progetto, ci stiamo organizzando per continuare con FENIX 2.0. Stiamo creando un’associazione con altri attori: vogliamo sviluppare nuovi servizi per trasmettere dati e nuovi progetti, sempre in ambito logistico, con i connettori che abbiamo a disposizione. C’è grande attenzione anche da parte di istituzioni di diversi Paesi extra Ue: siamo aperti a nuove collaborazioni con gli Stati Uniti e il Giappone che sono interessati a sperimentare con noi modalità di connessione tra le diverse piattaforme per creare networks.

Immagino che la sicurezza informatica sia tra le vostre priorità.
Abbiamo cominciato ad affrontare il problema della governance e della sicurezza dei dati: come garantire che l’ingresso nel network di piattaforme per testare i connettori avvenga avendo le massime garanzie rispetto ai dati di cui si è proprietari. Fisseremo delle regole per inserirsi, a seconda dell’uso: qualcuno potrebbe avere semplicemente bisogno di entrare per leggere i dati. Dovremo mettere a punto le certificazioni necessarie, che saranno complesse. Questo della sicurezza informativa è sicuramente il problema più rilevante: come avere sistemi aperti e al contempo sicuri.

Chi è Maria Pia Fanti. Maria Pia Fanti ha conseguito la Laurea in Ingegneria Elettronica presso l'Università di Pisa, nel 1983. È stata ricercatrice in visita presso il Rensselaer Polytechnic Institute of Troy, New York, nel 1999. Dal 1983 lavora presso il Dipartimento di Ingegneria Elettrica e dell'Informazione del Politecnico di Bari, dove è attualmente Professore Ordinario di Automatica e responsabile del Laboratorio di Automazione e Controllo. Dal 2017 è IEEE Fellow, un importante riconoscimento di della Institute of Electrical and Electronics Engineers, un'associazione internazionale di scienziati con l'obiettivo della promozione delle scienze tecnologiche.  E’ stata inserita nell’elenco Robhub per il 2021 “50 women in robotics you need to know about”, un riconoscimento internazionale per ricercatrici che si sono distinte nel mondo della robotica. I suoi interessi di ricerca includono la gestione, modellazione e ottimizzazione di sistemi complessi, come i sistemi manifatturieri, di trasporto e logistici. La prof.ssa Fanti ha pubblicato più di 320 articoli e due libri di testo sui suoi temi di ricerca.

 
Istituzioni & Policy

Alla Camera, proseguono i lavori sulla Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sugli orientamenti dell'Unione per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti.
Dal Consiglio dei Ministri, un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti per l’attuazione del PNRR e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC). In particolare, si istituisce una nuova struttura di missione PNRR presso la Presidenza del Consiglio, sotto l’indirizzo del Ministro delegato, per il supporto alle attività della Cabina di regia e quelle del Tavolo permanente per il partenariato economico, sociale e territoriale.
Dal MIT, nuovo vertice sulla sicurezza stradale con un focus sul sistema delle sanzioni, mentre è indetta per il 28 marzo una consultazione pubblica sul nuovo strumento internazionale di trasporto multimodale negoziabile.
Dal MIMIT firmato il decreto ministeriale che finanzia con 350 milioni i centri di trasferimento tecnologico nel nostro Paese, e lanciato il nuovo Fondo dei fondi paneuropeo a sostegno dei campioni della tecnologia nell’ambito dell’ETCI-European Tech Champions Initiative, con un impegno iniziale di 3,75 miliardi di euro.
Sul fronte Europa, la Commissione europea ha lanciato una consultazione pubblica, aperta fino al 5 maggio, relativa alla Carta europea di disabilità, per raccogliere le opinioni dei fornitori di servizi e del pubblico in generale sull’iniziativa, valutando i potenziali impatti. Chiamati a rispondere anche i fornitori di trasporti pubblici e privati. Possono tuttavia partecipare tutti quanti interessati al tema.
Il Parlamento europeo ha adottato un nuovo progetto di Legge, denominato Data Act, che introduce nuove regole per l’accesso e l’uso equo dei dati industriali. La proposta di Legge contribuirà allo sviluppo di nuovi servizi, in particolare nel settore dell'intelligenza artificiale, dove sono necessarie enormi quantità di dati per l'addestramento degli algoritmi.
Pubblicato infine il report relativo ai lavori svolti dal Multimodal Passenger Mobility Forum (MPMF), istituito per assistere la Commissione Europea nella preparazione di iniziative politiche nel campo della mobilità multimodale sostenibile per i passeggeri.

Socio del mese

Pin Bike è il sistema brevettato e antifrode per la certificazione, il monitoraggio e la gamification delle tratte urbane in bici. Grazie a Pin Bike, i mobility manager di città, aziende e scuole possono rilasciare incentivi economici per promuovere la mobilità sostenibile e attiva in bici, nonché il commercio di prossimità.
La tecnologia è antifrode grazie all’integrazione delle registrazioni di app Pin Bike e sensore Pin Bike montato sulla bicicletta di proprietà dei partecipanti. Pin Bike garantisce la veridicità dei dati raccolti ai mobility manager di città, aziende e scuole, per il rilascio di incentivi economici alla mobilità sostenibile e per decisioni e investimenti basati sui dati.
Al contrario degli investimenti in servizi e infrastrutture di ciclabilità, che non ne garantiscono l’uso reale e corretto, gli incentivi economici all’uso della bici vengono elargiti solo se i partecipanti pedalano. Nel caso in cui gli utenti non pedalassero fino a raggiungere i massimali giornalieri e mensili, i mobility manager potrebbero risparmiare sulla voce di costo del progetto dedicata agli incentivi economici.


In piena ottica smart city, il sistema Pin Bike diventa quantificabile e strumentale per la pianificazione del traffico, dello spazio urbano e delle opere pubbliche urbane. “Ogni città ha i suoi obiettivi specifici, è nostro compito lavorare al fianco delle singole amministrazioni per adattare la tecnologia Pin Bike alle esigenze specifiche di ciascuna città”, spiega Nico Capogna, CEO e cofondatore di Pin Bike. L’Amministrazione, tramite la dashboard web dedicata, visualizza la mappa della città per valutare le strade più utilizzate, le aree di sosta, gli orari di punta, le velocità, percorsi preferiti e suggeriti, impatti meteorologici. Inoltre, può creare un link diretto e smart con i cittadini, inviando notifiche e questionari e ricevendo segnalazioni riguardo la presenza di barriere architettoniche e lo stato delle infrastrutture. Infine, può organizzare eventi pubblici con un semplice click senza allocare ulteriori risorse, premiando con punti extra gli utenti che vi partecipano.


Dalla sua nascita nel 2018, il sistema tecnologico è stato attivato in circa 30 città in Italia (tra cui Bari, Bergamo, Bologna, Foggia, Pescara, Patto Territoriale della Zona Ovest di Torino, Pomezia) e all’estero (Braga, Istanbul, Lisbona, Tallinn) coinvolgendo circa 5.000 utenti che hanno pedalato di più di 1,6 milioni di chilometri pedalati, risparmiato più di 400 tonnellate di CO2 risparmiata e guadagnato più di 150.000 euro in incentivi economici.
Più precisamente, i progetti Pin Bike permettono ai cittadini di ricevere fino a 25 centesimi per km pedalato e fino ad 80 euro al mese. Il credito maturato pedalando può essere speso nei negozi di prossimità, costituendo così un ulteriore incentivo al commercio locale. “Pin Bike incentiva da un lato la mobilità sostenibile, dall’altro il commercio tradizionale, locale e di prossimità dato che il buono economico elargito al cittadino può essere speso esclusivamente nelle attività commerciali della città - commenta Nico Capogna. Siamo quindi orgogliosi di poter diffondere anche in Europa il nostro sistema, e ci auguriamo che diventi una best practice europea, non solo italiana” spiega Capogna.
I riconoscimenti non mancano. Dati i risultati del progetto Pin Bike a Bergamo, ANCI ha premiato il Comune con il premio Urban Award 2022 per le città che si distinguono per l’impegno a favore della mobilità sostenibile. Ancora, il Comune di Bari, in seguito agli importanti risultati del pilota avviato nel 2019, ha deciso di estendere la misura a un numero indefinito di cittadini con un accordo triennale dal 2021, rendendo il servizio non più sperimentale, ma stabile e sistematico.

Cittadini ed esercenti interessati ad aderire a Pin Bike possono manifestare il loro interesse attraverso il sito web: www.pin.bike.


IL PROGETTO DEL MOMENTO
REACTIVITY

Allineandosi agli obiettivi del quadro per la mobilità urbana dell’Unione Europea, che prevede di tagliare le emissioni di CO2 del 90% entro il 2050, Pin Bike sta sviluppando una piattaforma che certifichi tutti i mezzi di trasporto sostenibile in ambito urbano: car pooling, trasporto pubblico, camminata, micromobilità.
Questa vision si è concretizzata in REACTIVITY, il nuovo progetto di EIT Urban Mobility (l’Istituto Europeo di Tecnologia per la Mobilità Urbana) lanciato a gennaio 2023. Il partenariato, guidato da TIM, prevede la cooperazione tra partner tecnici (Pin Bike e TIM), accademici (KTH) e istituzionali (Città di Braga in Portogallo e Comune di Lecce in Italia).
REACTIVITY stimola il cambio di abitudini di mobilità premiando gli spostamenti a piedi, in bicicletta, in car-pooling e utilizzando i mezzi pubblici e di micromobilità. I dati certificati degli utenti finali vengono combinati con i dati raccolti da altre fonti (es. trasporto pubblico) per offrire alle autorità locali e agli urbanisti una dashboard personalizzata per monitorare i comportamenti di viaggio in tempo reale e per pianificare ulteriormente e co-creare spazi urbani, traffico e infrastrutture.
A partire dall’estate 2023, questa soluzione digitale sarà testata e validata a Braga e Lecce, dove i gestori della città coinvolgeranno circa 1.000 utenti, oltre agli operatori del trasporto locale, per sbloccare il cambiamento verso una mobilità più sostenibile. Saranno coinvolti anche i negozianti locali, che riscatteranno i buoni guadagnati utilizzando modalità di viaggio pubbliche, sostenibili e attive, accelerando così le opportunità del mercato locale.
REACTIVITY aiuterà le città a promuovere la mobilità sostenibile e attiva, nonché l'intermodalità, il tutto scoraggiando la dipendenza dall'automobile. I risultati attesi di REACTIVITY sono l'aumento della quota di trasporto pubblico (+6%) e mobilità attiva (+ 15%) e la riduzione dei km percorsi in auto (-2,5 milioni) e di emissioni di CO2 (-320 tonnellate) in ogni città.

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Prodotto del mese

Analisi-video e intelligenza artificiale integrati nelle telecamere. Quali i segreti nascosti?

Si parla spesso di telecamere di deep-learning e videoanalisi intelligente. Non tutti però sono a conoscenza dei meccanismi di funzionamento degli algoritmi di analisi video e relativi difetti nascosti.
Quali sono gli elementi tecnici qualitativi atti a dimostrare quanto gli algoritmi di analisi video di tali dispositivi siano realmente bravi a svolgere il loro lavoro?
Il primo passo per determinare la capacità di elaborazione di una telecamera è scoprire come vengono addestrati i suoi algoritmi di deep learning: una tipologia di reti neurali che vengono addestrate per riconoscere uno specifico soggetto (persone, volti, veicoli ecc...
Il processo di training di un algoritmo si chiama "addestramento per rinforzo" in virtù del quale per far si che l'algoritmo riconosca senza errori uno specifico soggetto, dietro le quinte, gli ingegneri del software, devono dedicare moltissimo del loro tempo alla raccolta, catalogazione ed etichettatura di un enorme set d'immagini campione di quel specifico soggetto.


Questo processo porta l'azienda produttrice a decidere quanto vuole "spendere", in termine di sviluppo, per addestrare la rete. Meno ore lavoro investirà nell'addestramento, meno costoso e più velocemente realizzerà il prodotto. Per contro la telecamera risulterà meno addestrata e di conseguenza più fallace nella videoanalisi fornendo molti falsi dati/allarmi positivi. A noi la scelta.
Per comprendere meglio quanto lavoro uomo si rende necessario per rendere affidabile una telecamera riportiamo un dato reale. Per ottenere un discreto livello di affidabilità nel riconoscere marca e modello di un veicolo, il nostro staff d'ingegneri, ha dovuto raccogliere oltre 100 milioni d'immagini, catalogando ed etichettando ognuna di loro per singolo modello e casa costruttrice.
Si tratta di una attività che ha richiesto 6 anni di lavoro umano, ma grazie alla quale siamo stati in grado di sviluppare telecamere in grado di riconoscere oltre 400 marche e 9000 modelli, e arrivare ad una precisione e affidabilità nella lettura della targa superiore al 99,8%.
Questo vi fa capire, che una cosa è leggere in un datasheet che la telecamera sa riconoscere marca e modello, tutt'altro è sapere quanto la telecamera sia realmente stata addestra per fornire poi dati affidabili.
Se non diamo importanza a questo aspetto, sapendo che le telecamere intelligenti generano centinai di migliaia di dati di transito al mese, significa non dare importanza alla enorme quantità di falsi allarmi e alla mo0ntagna di dati errati accumulati.
E nell'era dei big data e delle smart city, questi errori rendono sbagliate tutte le successive analisi sul traffico, e altresì inefficace il sistema nell'ambito delle indagini, della prevenzione e della repressione dei reati.
Selea, per l’analisi del traffico e della sicurezza, e per la Smart City, ha sviluppato TARGA-850, una telecamera che su doppia corsia di marcia permette di estrapolare i seguenti dati:
• Numero di targa dei veicoli in transito
• Codici Kemler delle merci pericolose
• Riconoscimento del colore in 16 classi di sfumature,
• 400 marche e 9000 modelli di veicoli,
• Identificare 31 tipologie di mezzi (cioè se auto, camion, uomo, bicicletta, ambulanze, etc... ),
• Nazionalità,
• Direzione di marcia
• Stima della velocità istantanea.

Tutte informazioni utili sia per la sicurezza del territorio e l'analisi del traffico sia in settori specifici, come per esempio quello della gestione ingressi collegata al pagamento della tariffa sulla base della classe del mezzo.
TARGA-850 è la telecamera più performante del mercato, indicata per rendere più efficienti e smart le città, nella gestione del traffico e nella sicurezza urbana.

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Progetto del mese

SWARCO Italia incontra Jakarta. Implementazione della priorità dei semafori per una maggiore efficienza del trasporto pubblico

Jakarta è da tempo afflitta da una grave congestione del traffico che non mostra segni di rallentamento. Infatti, secondo un recente rapporto TomTom, la capitale indonesiana ha la peggiore congestione del traffico al mondo, con un livello medio del 53% nel 2019. I problemi di traffico della città possono essere attribuiti a una miriade di fattori, tra cui la rapida urbanizzazione, le infrastrutture che ancora faticano a tenere il passo, l'aumento dei veicoli privati e la necessità di un sistema di trasporto pubblico più efficiente.
Ma le autorità locali non stanno prendendo la situazione alla leggera. Nel tentativo di migliorare il flusso di traffico della città, SWARCO Italia ha collaborato con PURIMET per lanciare un progetto pilota che dà priorità al trasporto pubblico lungo un importante strada della città. Il progetto prevede l'utilizzo di controllori SWARCO ITC3 installati in quattro diversi incroci per gestire il flusso di traffico degli autobus pubblici. I localizzatori GPS degli autobus comunicheranno la loro posizione direttamente a OMNIA, la suite di gestione intelligente della mobilità di SWARCO, che utilizzerà i dati per stimare i tempi di arrivo agli incroci. Sulla base di queste informazioni, OMNIA invierà una chiamata di prelazione al controllore ITC3 per dare priorità agli autobus.
A differenza di altre soluzioni di gestione del traffico, questa sperimentazione non utilizzerà la tecnologia SPOT, un software regolatore dedicato agli incroci. Si utilizzerà, invece, un collegamento diretto tra il controllore dei segnali stradali e il centro OMNIA tramite STCIP, un protocollo di comunicazione per l’interfaccia tra regolatori e il centro. Sebbene questa architettura manchi di strategie di traffico completamente adattive, che comporterebbero, ad esempio, la previsione e gestione di code possibili lungo e nel percorso trasversale dei veicoli, promuove un'implementazione facile, meno invasiva e più rapida, garantendo al contempo un'elevata accuratezza e precisione del servizio.


Per misurare l'efficacia del progetto pilota, verranno raccolti dati dai veicoli e analizzati per confrontare le condizioni precedenti e successive all'implementazione. I fattori rilevanti per il progetto pilota sono il tempo di attesa all'intersezione, la velocità media nel corridoio, la velocità media commerciale e il tempo di percorrenza nel corridoio.
L’utilizzo della comunicazione STCIP per garantire la priorità semaforica al trasporto pubblico ha il potenziale per migliorare notevolmente il modo in cui viene gestito il traffico in città. Se avrà successo, il progetto potrebbe fungere da modello per altre città alle prese con problemi analoghi di congestione del traffico, aprendo la strada a sistemi di mobilità urbana più sostenibili ed efficienti e Giacarta potrebbe fare un ulteriore passo nella giusta direzione per ridurre la sua nota congestione del traffico.

Dai nostri associati

Ad aprile torna il PTV Innovation Day
In arrivo l’edizione 2023 del PTV Innovation Day, che si terrà il 12 aprile, a Bologna. Una giornata di scambio e confronto tra esperti di mobilità per scoprire le novità dei nostri software e gli ultimi trend del settore.
Hai un progetto di mobilità innovativo realizzato con i prodotti PTV? Vorresti presentarlo di fronte a una platea di esperti del settore? Sono aperte le candidature per partecipare come speaker al PTV Innovation Day 2023!
È necessario inviare nome e cognome dello speaker, insieme a un breve abstract (max 1500 caratteri) e titolo dell’intervento (anche provvisorio) alla mail info.it@ptvgroup.com
Per maggiori dettagli, clicca qui

Fonte: PTV Group

Almaviva: testato con successo a Catania il nuovo sistema di ticketing
Promosso a pieni voti sul banco di prova della Festa di Sant’Agata il nuovo sistema di ticketing digitale realizzato per FCE Catania da Almaviva, socio sostenitore di TTS Italia.
“FCE prende atto con soddisfazione della buona tenuta del nuovo sistema di bigliettazione elettronica per la parte messa in esercizio, primo vero banco di prova superato che spinge sempre più verso un veloce passaggio dell’intera struttura di vendita verso il nuovo sistema”.
Questo il commento della direzione generale di FCE Catania dopo il boom di acquisti – oltre 3.500 – per gli AgataTicket, il titolo di viaggio che ha consentito ai catanesi e ai turisti di godersi la festa spostandosi in metropolitana senza utilizzare l’auto, con 40 corse disponibili.
Tanti i vantaggi per gli utenti del nuovo sistema di bigliettazione.
• Zero code: la validazione dei nuovi titoli di viaggio tramite QR Code ha permesso lo smaltimento veloce del grande flusso di passeggeri tramite la lettura ottica in tempi record alle validatrici.
• Acquisto semplificato e veloce: i passeggeri che hanno scelto di acquistare il titolo digitale su App hanno avuto a disposizione i ticket direttamente sul proprio cellulare, senza doversi recare presso i punti vendita.
Feedback positivi da parte dell’utenza, che ha ben accolto i numerosi vantaggi del nuovo sistema – semplice, veloce e moderno.

Fonte: Almaviva

Altro primario porto del Mediterraneo si affida ai servizi di “Port Community System” di CIRCLE Group
CIRCLE Group (“CIRCLE”) – gruppo specializzato nell’analisi dei processi e nello sviluppo di soluzioni per la digitalizzazione del settore portuale e della logistica intermodale e nella consulenza internazionale sui temi del Green Deal e della transizione energetica guidato da Circle S.p.A., quotata sul mercato Euronext Growth Milan organizzato e gestito da Borsa Italiana, e socio ordinario di TTS Italia – fornirà, dopo quanto già annunciato lo scorso 18 gennaio, servizi di “Port Community System” a un nuovo primario porto del Mediterraneo.
I servizi di “Port Community System” offerti da CIRCLE Group consentono di governare con più efficacia i processi di logistica portuale connettendo digitalmente i diversi attori della comunità di un porto – dall’Autorità Doganale agli spedizionieri, dai fornitori di trasporto alle aziende ferroviarie, dagli operatori logistici dell’ultimo miglio ai terminal.
Per CIRCLE, la commessa ha un valore di oltre € 500.000 distribuiti nel quadriennio 2023-2026.
Come dichiara il Presidente & CEO di CIRCLE Luca Abatello “Siamo estremamente entusiasti di questo inizio di 2023 e di come, anche sotto la spinta positiva degli operatori internazionali, sempre più esigenti sugli strumenti full digital, si stiano concretizzando tante iniziative. CIRCLE sta dimostrando una volta di più, in questa fase cruciale del percorso evolutivo Connect 4 Agile Growth, di saper cogliere le opportunità di cui il settore della digitalizzazione logistica è foriero grazie alla qualità delle proprie risorse e dei servizi offerti, e in virtù della sua proposta che il mercato riconosce come distintiva”.

Fonte: Circle Group

CIRCLE Group firma contratto quadro di circa € 450.000 con primario operatore doganale multimodale europeo per Master SPED® e i Servizi Federativi
CIRCLE Group (“CIRCLE”) – gruppo specializzato nell’analisi dei processi e nello sviluppo di soluzioni per la digitalizzazione del settore portuale e della logistica intermodale e nella consulenza internazionale sui temi del Green Deal e della transizione energetica guidato da Circle S.p.A., quotata sul mercato Euronext Growth Milan organizzato e gestito da Borsa Italiana, e socio ordinario di TTS Italia- fornirà Master SPED® e i Servizi Federativi a un primario operatore doganale multimodale europeo.
Il contratto ha la durata di 60 mesi e un valore che si incrementerà nel tempo fino a un massimo di circa € 450.000, a regime, inclusivi delle licenze software in modalità Software As A Service, del canone di manutenzione, dell’assistenza fornita e dei servizi federativi.
“Questo progetto rappresenta un nuovo importante tassello nel percorso industriale 2024 Connect 4 Agile Growth per lo sviluppo del Gruppo attraverso le opportunità connesse alla richiesta del mercato della Supply Chain di semplificare i processi e sfruttare al meglio la logistica collaborativa grazie ai Servizi Federativi” commenta Luca Abatello, CEO & Presidente di CIRCLE.
Grazie alla combinazione offerta della piattaforma evoluta Master SPED® (nella sua ultima release 10.2) e dei Servizi Federativi Milos®, sarà infatti possibile per il Cliente integrare e rendere ancora più semplici, smart e omogenei i processi gestionali, nonché ottimizzare il controllo operativo e doganale in tutti gli uffici.

Fonte: CIRCLE Group

CIRCLE Group: importante porto del Mediterraneo sceglie i “Port Community Services” di CIRCLE
CIRCLE Group (“CIRCLE”) – gruppo specializzato nell’analisi dei processi e nello sviluppo di soluzioni per la digitalizzazione del settore portuale e della logistica intermodale e nella consulenza internazionale sui temi del Green Deal e della transizione energetica guidato da Circle S.p.A., quotata sul mercato Euronext Growth Milan, e socio ordinario di TTS Italia – ha annunciato che i “Port Community Services” offerti sono stati selezionati da un importante porto del Mediterraneo.
Questa commessa, della durata di 4 anni e del valore di oltre € 290.000, va così ad aggiungersi alle altre due ottenute nel solo mese di gennaio e destinate a primari attori internazionali della logistica portuale, mercato in cui CIRCLE sta mettendo a frutto in maniera significativa la propria esperienza.
Luca Abatello, CEO & Presidente di CIRCLE spiega: “E’ un momento topico per la portualità e per la logistica multimodale mediterranea. La centralità dei servizi digitali, dei servizi federativi e del Mediterraneo come traffici (richiesti oggi dal mercato) sono anche gli elementi fondanti della nostra strategia Connect 4 Agile Growth. Siamo quindi molto lieti che il mercato continui ad apprezzare tale approccio e continueremo nella nostra roadmap fortemente evolutiva sul tema”.
È opportuno ricordare che le soluzioni di “Port Community Services” sviluppate da CIRCLE sono
in grado di connettere digitalmente attori pubblici e privati, implementando efficacemente i processi della comunità di un porto e mettendo in rete i player che ne fanno parte.

Fonte: CIRCLE Group

FIT Consulting lancia Manifesto per mobilità sostenibile nelle città europee entro il 2030
Sensibilizzare gli attori chiave e i privati cittadini rendendo evidente l’impegno di FIT Consulting Srl, socio ordinario di TTS Italia, per la transizione energetica e digitale che porti a nuovi modelli di mobilità sostenibile delle merci e delle persone. Questo l’obiettivo del “Manifesto per cogliere la sfida verso una mobilità sostenibile nelle città europee entro il 2023, in risposta all’emergenza climatica” lanciato dalla società leader nel campo dell’innovazione, della ricerca e del business design per la mobilità di persone e merci, sia a livello europeo che nazionale.
Il contesto di riferimento. Nel 2022, la Commissione Europea ha selezionato 100 città dell’Unione che parteciperanno alla missione “100 città intelligenti e a impatto climatico zero entro il 2030”, la cosiddetta Mission City, per la quale si erano candidate 377 città europee. Nel biennio 2022-23 il programma Mission potrà contare su circa 360 milioni di euro di finanziamento, parte del programma Horizon Europe, per intraprendere un percorso di innovazione nelle città e raggiungere la neutralità climatica entro il 2030. Il programma comunitario Mission si inserisce in un contesto in cui ben il 75% della popolazione europea vive in aree urbane, dove si diffonde oltre il 70% delle emissioni di CO2. Con il programma Cities Mission le città Europee hanno definito obiettivi ambiziosi in termini di sostenibilità, inclusività e sicurezza, come auspicato nel Green Deal europeo. Entro il 2030 queste città hanno l’ambizione di diventare ecosistemi virtuosi, Living Lab di innovazione, riducendo drasticamente consumi ed emissioni, rappresentando buone pratiche per raggiungere l’impatto climatico zero entro il 2050. Inoltre, la Commissione Europea, al fine di mobilitare risorse pubbliche e private, ha istituito due importanti partnership: 2Zero (Towards zero emission road transport) e CCAM (Connected, Cooperative and Automated Mobility). Le due partnership hanno il compito di accelerare lo sviluppo delle tecnologie più innovative e di aiutare le città verso la transizione a Smart Cities, traguardando obiettivi di decarbonizzazione, miglioramento della qualità della vita, gestione efficiente del traffico e degli spazi urbani, inclusi i parcheggi e il curbside, e definire i requisiti infrastrutturali che possano garantire le migliori condizioni verso un deployment di successo di tali tecnologie.
Per quanto riguarda l’Italia, il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) prevende ingenti fondi per la missione 1 “Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura”, con un ammontare di risorse pari a 46,3 miliardi, per la missione 2 “Rivoluzione verde e Transizione ecologica”, con un ammontare pari a 69,8 miliardi e con la missione 3 “Infrastrutture per una mobilità sostenibile” con un fondo di 32 miliardi di euro. In particolare, la missione 2 prevede 4 diversi assi: 1) Agricoltura sostenibile ed economia circolare (7 miliardi di euro); 2) Energia rinnovabile, idrogeno e mobilità sostenibile (18,22 miliardi di euro); 3) Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici (29,55 miliardi di euro); 4) Tutela del territorio e della risorsa idrica (15,03 miliardi di euro). Nelle raccomandazioni del Consiglio UE viene appunto richiesto all’Italia di adottare provvedimenti al fine, tra l’altro, di concentrare gli investimenti sulla transizione verde e digitale, in particolare su una produzione e un uso puliti ed efficienti dell’energia, su ricerca e innovazione, sul trasporto pubblico sostenibile, sulla gestione dei rifiuti e delle risorse idriche. Viene altresì sottolineato che l’Italia registra buoni risultati per quanto riguarda in particolare la lotta ai cambiamenti climatici: il livello di emissioni è significativamente inferiore alla media dell’UE. Per realizzare la transizione verde, secondo la relazione, è fondamentale migliorare l’efficienza energetica nel settore edilizio, promuovere i trasporti sostenibili, favorire l’economia circolare nelle regioni caratterizzate da un ritardo nello sviluppo e prevenire i rischi climatici.
L’impegno di FIT Consulting. Nel corso del 2023, FIT Consulting si impegnerà quindi attivamente per realizzare i seguenti obiettivi:
– Studiare e anticipare le tendenze future, quali ad esempio Physical Internet, il MaaS, la Blockchain, l’Intelligenza Artificiale, Machine Learning, l’automazione nei trasporti, il curbside management, gli ecosistemi digitali (Data Space) per avviare un percorso verso la decarbonizzazione e la trasformazione digitale nelle città europee;
– Scambiare esperienze sulle migliori pratiche, basate su dimostrazioni realizzate in Living Lab reali, efficaci e replicabili derivanti dalle attività di ricerca e innovazione più avanzate nel settore della mobilità di merci e persone;
– Mettere a disposizione il proprio network con i principali attori chiave a livello europeo, costruendo e rafforzando partnership di eccellenza, al fine di condividere la conoscenza e divulgare soluzioni e buone pratiche per facilitare replicazione e scale up a livello europeo;
– Coinvolgere attivamente tutti gli stakeholder e gli influencer nei progetti di ricerca e innovazione, nell’identificazione delle esigenze, nei processi decisionali durante le fasi di progettazione esecutiva per la realizzazione di soluzioni bottom up per le Smart Cities, per rendere fruibile e sostenibile (anche dal punto di vista finanziario) la penetrazione nel mercato dei servizi innovativi;
– Facilitare soluzioni che favoriscano la condivisione dei dati tra gli stakeholder, in maniera trusted e mirata alla definizione di soluzioni di mobilità per le merci e per le persone sempre più efficienti e ottimizzate;
– Aumentare la consapevolezza dei potenziali vantaggi e benefici delle Smart Cities, contribuendo a realizzare un maggiore livello di alfabetizzazione digitale, creando procedure e sistemi che prevedano incentivi e premialità per i cittadini e le imprese che dimostrino e offrano un impegno continuo e virtuoso;
– Rafforzare la propria leadership nel coinvolgimento di fruitori della mobilità, degli operatori della logistica e delle autorità locali e nazionali nella definizione delle soluzioni per le Smart Cities, responsabilizzando tutti gli strati sociali, incluse le persone vulnerabili o socialmente svantaggiate, per favorire un maggiore equilibrio di genere nella partecipazione. È importante agevolare azioni e strumenti di “capacity building” per chi amministra le città e i pianificatori urbani per rendere le città a misura delle Persone e del Pianeta, nello stesso tempo favorendo la crescita etica e resiliente in un più ampio scenario di sviluppo delle economie.

Fonte: Ferpress

Geotab: analizzato l’impatto della temperatura e della velocità sull’autonomia dei veicoli elettrici
Geotab – leader globale in ambito IoT e veicoli connessi e socio ordinario di TTS Italia, ha presentato una nuova analisi sull’autonomia dei veicoli elettrici che prende in esame l’impatto della velocità e della temperatura. Questa analisi interattiva, presentata per la prima volta durante il recente evento Geotab Connect 2023 tenutosi a Orlando (Florida), utilizza dati aggregati e anonimizzati provenienti dai 3 milioni di percorsi effettuati dai veicoli elettrici e 550.000 ore di guida, al fine di comprendere meglio l’impatto della temperatura e della velocità sull’autonomia.
Aumentare la fiducia degli utenti rispetto all’autonomia dei veicoli elettrici è fondamentale per favorirne una più ampia adozione. L’analisi consente di esplorare due fattori significativi che influiscono sull’autonomia, ossia la temperatura esterna e la resistenza del veicolo a diverse velocità. La comprensione dell’autonomia funzionale di un veicolo elettrico contribuisce ad aumentare la consapevolezza sulla sua efficienza e sul fatto che sia stato scelto il veicolo giusto per il lavoro e le condizioni attuali. L’analisi confronta l’autonomia di due tipi di veicoli, ossia una berlina elettrica e un furgone cargo leggero, entrambi settati per rappresentare una batteria da 65 kWh.
Da questa analisi Geotab ha osservato che la velocità di guida dei veicoli condiziona l’effetto della temperatura. A bassa velocità la temperatura può avere un impatto significativo sull’autonomia, mentre a velocità più elevate la temperatura diventa molto meno rilevante. Anche le dimensioni e la forma influenzano le condizioni ottimali per massimizzare l’autonomia dei veicoli elettrici: i veicoli più grandi perdono autonomia più rapidamente all’aumentare della velocità. Questi dati rivelano che la strategia migliore per ottimizzare l’autonomia dei veicoli elettrici deve tener conto del contesto del viaggio. Per un percorso autostradale, evitare l’alta velocità sarà la strategia migliore per conservare l’autonomia, soprattutto per i veicoli più grandi. Per i percorsi più lenti, invece, l’autonomia dipenderà maggiormente dalla variabilità stagionale; pertanto, i risultati migliori si otterranno attenuando l’impatto della temperatura.
“L’elettrificazione è una componente importante per la riduzione delle emissioni di carbonio delle flotte. Per supportare la scelta delle aziende di integrare veicoli elettrici nella propria flotta, Geotab fornisce eccezionali analisi e insight che favoriscono un processo decisionale informato”, ha dichiarato Franco Viganò, Director Strategic Channel Development e Country Manager di Geotab Italia. “L’analisi, supportata da dati reali su veicoli elettrici, è destinata a essere utilizzata come risorsa per sensibilizzare gli utenti circa i fattori che influiscono sull’autonomia delle batterie e a sviluppare consapevolezza sulle strategie per ottimizzare la transizione verso una flotta sostenibile”.
Grazie a uno dei più grandi team di data science del settore e all’elaborazione di oltre 100mila dati al secondo, Geotab ha le competenze e le dimensioni per aiutare le flotte ad affrontare le sfide attuali e future. Guidata dalla mission di supportare partner e clienti ad accelerare il tasso di riduzione delle emissioni di carbonio, Geotab offre risorse educative e una suite completa di strumenti alimentati da uno dei più grandi data set sulle prestazioni reali dei veicoli elettrici, per aiutare le aziende a prendere decisioni efficaci e sostenibili, nell’interesse della propria organizzazione e del pianeta.
Per maggiori informazioni sull’analisi gratuita e interattiva, clicca qui

Fonte: Geotab

Logistica Urbana nelle città europee: i risultati dello Studio coordinato da FIT Consulting
La Commissione europea ha pubblicato i risultati di un’ampia indagine sullo sviluppo del settore della logistica urbana nelle città europee. Lo studio, coordinato da FIT Consulting, socio ordinario di TTS Italia, che ha curato l’impostazione metodologica, effettuato un’analisi approfondita dei risultati e redatto la pubblicazione, si è focalizzato sulla logistica urbana, uno dei segmenti più complessi e meno efficienti del trasporto merci, responsabile di una quota significativa della congestione del traffico e delle emissioni inquinanti nelle città dell’Unione Europea.
Nonostante il crescente interesse suscitato dalla logistica urbana nel dibattito pubblico, anche a seguito di rilevanti impatti generati dall’aumento dell’e-commerce, la conoscenza del fenomeno nelle città europee rimane estremamente frammentata e i relativi dati non sono armonizzati a causa della mancanza di un approccio metodologico sistematico. Inoltre, gli operatori logistici sono restii a condividere le informazioni in un contesto altamente competitivo e in un mercato così remunerativo.
Con queste presupposti, la Commissione Europea ha lanciato un’indagine (denominata Study on New Mobility Patterns in European Cities – Targeted Survey on Urban Logistics) focalizzata sulla logistica urbana con l’obiettivo di raccogliere dati e rendere disponibili indicatori relativi agli aspetti economici, ambientali ed operativi e per porre le basi per una migliore comprensione di questo settore e dei suoi attori, promuovendo contestualmente metodologie standardizzate per ulteriori approfondimenti da condurre a livello cittadino.
Dall’analisi effettuata sui dati rilevati emerge un quadro generale del settore della logistica urbana in un campione di città che può essere considerato rappresentativo dei maggiori centri urbani dell’Unione Europea.
I risultati più rilevanti dell’analisi sono i seguenti:
• la composizione della flotta delle imprese che effettuano consegne urbane presenta, come prevedibile a causa delle regolamentazioni sulle Zone Traffico Limitato e per la specificità delle consegne di ultimo miglio, una quota maggiore di veicoli leggeri rispetto ai veicoli pesanti;
• in termini di modello di business prevalgono gli operatori in conto proprio con una quota media complessiva pari a circa 50%;
• i veicoli con alimentazione endotermica a diesel sono ampiamente i più diffusi in tutta Europa, con eccezioni in poche città tra le quali Barcellona (8% di veicoli ibridi diesel), Stoccolma (53% elettrici sui veicoli leggeri) e Rotterdam (14% elettrici sui veicoli pesanti), a dimostrazione che le politiche locali che promuovono veicoli più puliti hanno prodotto risultati tangibili. Tuttavia, confrontando gli indicatori veicoli-km e tonnellate-km, è risultato evidente che i veicoli elettrici sono utilizzati principalmente su tratte brevi e per volumi di merci ridotti;
• in relazione alla classe Euro e all’età del veicolo, i veicoli Euro 5 ed Euro 6 (fino a 10 anni di età) sono i più comuni. Confrontando gli indicatori relativi alla composizione della flotta, al numero di consegne, ai veicoli-km e alle tonnellate-km, risulta che i veicoli con classe Euro inferiore vengono utilizzati per effettuare più consegne ma per distanze più brevi e per trasportare maggiori volumi di merci, molto probabilmente diretti verso i centri di consolidamento, evitando invece le consegne di ultimo miglio a causa delle restrizioni alla circolazione;
• complessivamente, l’età media dei veicoli è compresa tra 3 e 4 anni a livello aggregato, con flotte più giovani registrate a Brema, Anversa, Rotterdam, Berlino e Stoccolma e flotte più vecchie registrate ad Amsterdam, Bucarest, Sofia;
• le consegne urbane effettuate in bicicletta o in scooter hanno una quota di mercato molto limitata. Inoltre, questi mezzi non vengono citati come possibile soluzione dagli operatori logistici quando è stato loro richiesto quali misure adottare per ridurre le emissioni di CO2. Il limitato interesse per questa modalità dovrebbe essere ulteriormente affrontato nella progettazione di politiche di logistica urbana sostenibile, perché rivela una certa complessità nelle operazioni che non è ancora del tutto compresa dagli enti locali;
• le imprese che dichiarano di avere piani per la logistica a basse emissioni menzionano diverse misure (con ugual livello di priorità): la logistica collaborativa, l’acquisto di veicoli nuovi o con carburante alternativo, l’esecuzione di consegne notturne o l’utilizzo di centri di consolidamento. L’acquisto di flotte di cargo-bike e l’utilizzo di locker sono alternative meno popolari;
• gli operatori logistici che non hanno piani per la logistica a basse emissioni hanno menzionato, come ostacolo, una mancanza di risorse (operative, economiche e finanziarie) che probabilmente indica anche una certa incertezza del proprio posizionamento futuro nel mercato della logistica.
I dati raccolti attraverso lo studio, oltre a fornire un quadro conoscitivo dettagliato del settore, costituiscono un riferimento solido per le future campagne, necessarie per supportare i pianificatori dei trasporti e le pubbliche amministrazioni nello sviluppo dei Piani Urbani di Logistica Sostenibile.
Per maggiori dettagli, clicca qui

Fonte: FIT Consulting

Ottimizzare gli Orari nei Corridoi Urbani con le soluzioni MAIOR
L’algoritmo di ottimizzazione degli orari integrato nella Suite MAIOR, socio ordinario di TTS Italia, per il Trasporto Pubblico consente la pianificazione ottimizzata di orari degli orari nei corridoi urbani, a seconda delle necessità e bisogni dell’azienda e dei passeggeri.
I corridoi urbani sono delle reti di trasporto pubblico nelle quali le varie linee possono condividere tratte, fermate o essere legate fra di loro con percorsi contigui o vicini.
In questi casi è possibile pianificare il servizio con una visione d’insieme a livello di frequenze, passeggeri trasportati, veicoli disponibili o origine/destinazione fornita che offra un’esperienza migliore ai cittadini e costi di esercizio ridotti per l’azienda esercente (in termini di numero di veicoli e tempi si sosta inoperosi).
E’ qui che entra in gioco la Suite MAIOR per il Trasporto Pubblico che consente di gestire tramite un algoritmo dedicato l’ottimizzazione degli orari ottenendo connessioni più efficienti e consentendo di pianificare orari multilinea.
L’algoritmo dedicato all’ottimizzazione degli orari della Suite MAIOR per il Trasporto Pubblico ha due obiettivi ben definiti per quanto riguarda la pianificazione di corse nei corridoi urbani:
• Il primo obiettivo: Ottimizzare la frequenza nei corridoi urbani regolarizzando gli orari tra le fermate principali (time point) al fine di garantire delle frequenze regolari ai passeggeri delle linee di trasporto.
• Il secondo obiettivo: Sincronizzare la frequenza delle linee per avere una migliore mobilità sui corridoi nei quali le linee hanno delle tratte in comune.
Ottimizzazione con 2 Obiettivi
L’Algoritmo di Ottimizzazione degli Orari di MAIOR
L’algoritmo di ottimizzazione degli orari della Suite MAIOR per il Trasporto Pubblico consente di trovare un equilibrio tra diverse esigenze e soggetti coinvolti: da una parte si ha l’utente che desidera un servizio il più regolare possibile e dall’altra si ha l’azienda vuole minimizzare i costi minimizzando il numero dei veicoli e delle soste.
L’algoritmo MAIOR cerca di ottimizzare la creazione delle corse creando un equilibrio fra le due necessità.
All’interno della struttura dell’esigenza desiderata l’utente può definire, per ogni fascia oraria:
• Gli intertempi o frequenza desiderati
• Il numero di veicoli disponibili
• Il numero di corse desiderate
• Il numero di passeggeri da trasportare
L’algoritmo trova quindi la migliore soluzione di orari per il corridoio urbano, creando corse che rispettino tutti i vincoli e soddisfino le esigenze sia dei passeggeri che dell’azienda di trasporto pubblico.
Per maggiori dettagli, clicca qui

Fonte: MAIOR

Targa Telematics amplia il portafoglio delle soluzioni per la mobilità connessa integrando i dati delle flotte BMW e Mini
Targa Telematics – tech-company specializzata nello sviluppo di soluzioni IoT e di piattaforme digitali per la mobilità connessa, e socio fondatore di TTS Italia – ha siglato una partnership strategica con BMW per ampliare il proprio portafoglio di soluzioni per la mobilità connessa.
In base all’accordo di collaborazione, la piattaforma di Targa Telematics sarà in grado di integrare il flusso dati provenienti dai veicoli BMW e Mini per abilitare la propria value-proposition, fornendo a tutti i clienti servizi di mobilità, basati sui dispositivi di bordo, assicurando, come di consueto, piena conformità al regolamento GDPR.
Targa Telematics collegherà, tra gli altri, i veicoli BMW direttamente alla sua piattaforma, eliminando l’attività di installazione dell’hardware nella fase di after-market.
A seguito di accordi analoghi con importanti attori del settore automobilistico, questa nuova collaborazione consente a Targa Telematics di rafforzare il proprio focus sull’integrazione dei dati a livello globale. Nel mercato automotive, il numero di soluzioni hardware installate a bordo dai produttori nei modelli più recenti sta aumentando in modo significativo. In base a ciò, Targa Telematics punta a integrare i flussi dati prodotti dai sistemi di bordo di ogni produttore, con i quali sta finalizzando diverse partnership.
I veicoli connessi sono una tendenza fondamentale nell’industria automotive e Targa Telematics si posiziona come una delle aziende leader nella gestione dei dati delle case automobilistiche. L’obiettivo è fornire ai gestori di flotte e ai conducenti un numero sempre maggiore di servizi digitali, semplificando il processo di provisioning nei veicoli.
“Le case automobilistiche lavorano per adattarsi allo scenario futuro e sempre più decidono di collaborare con player esperti in grado di trasformare i dati dei veicoli in importanti informazioni sulle performance”, ha commentato Alberto Falcione, VP Sales di Targa Telematics. “In questo contesto, stiamo facendo leva sulla nostra piattaforma proprietaria ‘hardware agnostic’, che è in grado di raccogliere, integrare e analizzare i dati delle vetture di ogni casa automobilistica e di semplificare l’adozione delle tecnologie telematiche, riducendo l’impatto dell’installazione dei dispositivi. Lavoriamo costantemente per innovare i nostri servizi e le nostre soluzioni di smart mobility per portare più valore ai nostri clienti e costruire concretamente la mobilità del futuro”.

Fonte: Targa Telematics

Targa Telematics menzionata nel report dedicato a 100 eccellenze italiane nel campo dell’e-mobility
Targa Telematics, socio fondatore di TTS Italia, è stata menzionata nel report redatto da Symbola – Fondazione per le qualità italiane ed Enel X Way dedicato a 100 eccellenze italiane nel campo dell’e-mobility.
Si tratta di un mercato sempre più importante: ad oggi nella filiera dell’automotive italiana circa 1 azienda su 3 si è posizionata nell’ambito dei veicoli elettrici, scelti anche dalle aziende per diminuire il proprio impatto sull’ambiente. Soluzioni come Targa4electric, ad esempio, facilitano sempre di più l’inclusione degli EV nelle flotte aziendali, aiutando i fleet manager a individuare le opportunità per l’adozione di veicoli elettrici in base alle tipologie di spostamento e alle esigenze dei driver.
Il report “100 Italian E-Mobility Stories 2023” è disponibile qui

Fonte: Targa Telematics

Targa Telematics e SAP Labs Francia insieme per una gestione più verde delle flotte
Targa Telematics, socio fondatore di TTS Italia, e SAP Labs Francia hanno lanciato un progetto congiunto, volto ad accelerare la trasformazione digitale così come la transizione all’elettrico per le società di noleggio, le flotte aziendali e di veicoli per i servizi aeroportuali.
Targa Telematics – tech company specializzata nello sviluppo di soluzioni IoT e piattaforme digitali per la mobilità connessa – metterà a disposizione il know-how e la tecnologia proprietaria più avanzata in fatto di AI Machine Learning, Internet of Things e data analytics.
Sap Labs Francia fa parte di un network di centri di ricerca di SAP focalizzati sullo sviluppo e sul costante miglioramento delle principali soluzioni SAP. Sap Labs contribuirà con la propria competenza nel campo dell’elettrificazione dei veicoli e metterà a disposizione le proprie piattaforme per costruire, attivare e gestire le reti di ricarica dei veicoli elettrici con l’integrazione nei processi di fatturazione end-to-end su un’unica piattaforma.
L’obiettivo del progetto è supportare i clienti nell’elettrificazione e nella gestione delle flotte. Si tratta di una soluzione che garantisce all’azienda un minore impatto ambientale, grazie a una valutazione dell’intera flotta e dei veicoli che possono essere potenzialmente sostituiti con modelli elettrici. Secondo un’analisi di Targa Telematics, il 70% dei veicoli di una grande flotta potrebbe essere facilmente sostituito da vetture elettriche.
Grazie all’integrazione tra la piattaforma digitale di Targa Telematics e la piattaforma Open E-Mobility di SAP Labs Francia, la soluzione fornisce ai gestori di flotte strumenti avanzati per pianificare e prenotare le stazioni di ricarica, tenendo conto del tempo di ricarica e della potenza desiderata. Questo garantirà la precisa ripartizione dei costi relativi alla ricarica tra il luogo di lavoro, l’abitazione e i punti di ricarica pubblici, indipendentemente dalla marca del veicolo o dalla stazione di ricarica. Inoltre, permetterà di migliorare l’uso e la batteria dei veicoli elettrici in flotta.
Inoltre, per ottimizzare la flotta aziendale e aumentarne la sostenibilità, il progetto può essere completato con l’implementazione di una soluzione di Corporate Car Sharing con accesso Keyless all’interno degli ultimi modelli di veicoli elettrici, perfezionando l’alimentazione tramite la piattaforma Open E-Mobility.
“Quando nel 2015 ho annunciato l’intenzione di convertire l’intero parco auto aziendale all’elettrico entro 5 anni, ho ricevuto parecchie critiche. Oggi, il 92% dei nostri dipendenti sono felici guidatori di veicoli elettrici e Open E-Mobility è stata determinante per questo cambiamento”, ha dichiarato Hanno Klausmeier, Managing Director di SAP Labs France.
“Siamo particolarmente soddisfatti di aver avviato questa sinergia con un player innovativo come SAP Labs, che condivide il nostro approccio in fatto di innovazione e di sostenibilità ambientale”, ha commentato Jad Tabet, Country Manager France di Targa Telematics. “Il futuro delle flotte sarà influenzato anche dalle soluzioni digitali, supportando l’operatività dei clienti e offrendo considerevoli vantaggi per il raggiungimento dei KPI aziendali e ambientali. Grazie a questa collaborazione, continuiamo a investire in Ricerca e Sviluppo per supportare le società di noleggio e i gestori di flotte aziendali nel loro percorso verso la trasformazione digitale e l’elettrificazione dei veicoli”.

Fonte: Targa Telematics

Quattro ragioni per le quali il trasporto a chiamata deve essere integrato nel trasporto pubblico: il punto di vista di OpenMove
Il trasporto a chiamata o Demand-responsive transport (DRT) è una forma di trasporto che ha guadagnato popolarità negli ultimi anni e che si prevede cresca anche negli anni a venire. Se correttamente implementato, comunicato agli utenti e integrato con i servizi tradizionali a linea fissa, il DRT ha il potenziale per plasmare la mobilità del futuro. Spesso, tuttavia, vediamo che i progetti di trasporto a chiamata sono pensati e messi in campo come un silo separato da quella che è la ben più ampia rete di trasporto pubblico, con scarsa o inesistente integrazione tra i due.
La creazione di sistemi separati può sembrare in prima battuta il modo più semplice per implementare un tale paradigma, ma ad un costo molto elevato che spesso si tende a non considerare.
Per raggiungere l’obiettivo di ottimizzare il trasporto pubblico e condiviso e rendere le persone libere di muoversi, è fondamentale che il trasporto a chiamata venga pienamente integrato con i servizi di linea. La pubblica amministrazione e gli operatori di trasporto che trascurano questo aspetto si trovano poi a dover affrontare una o più delle seguenti criticità:
• L’utenza avrà inevitabilmente due app separate (una per il trasporto a chiamata e una per il trasporto pubblico) o anche di più se si tiene in considerazione anche la mobilità condivisa e la micromobilità. Ciò porta a un’enorme confusione e ad una pessima esperienza per l’utente, che si scontra con la missione di rendere la vita più facile a tutti i viaggiatori, poiché perderanno fiducia entrando in un circolo vizioso che alla fine ne ostacolerà l’adozione.
• Le soluzioni hardware e software a bordo mezzo saranno inutilmente duplicate, con enormi costi aggiuntivi dovuti soprattutto all’installazione e alla manutenzione. Gli autisti si troveranno a doversi destreggiare tra più sistemi: il loro lavoro quotidiano diventerà sempre più macchinoso, generando insoddisfazione su più livelli.
• Il personale di gestione degli operatori di trasporto continuerà ad avere difficoltà a gestire in modo efficace l’operatività quotidiana e governare con successo lo scenario di mobilità generale per la propria organizzazione. A causa della mancanza di uno strumento centralizzato per la gestione sia del trasporto a chiamata che del servizio di linea, la loro flessibilità operativa sarà quindi fortemente ridotta.
• Le pubbliche amministrazioni che sovvenzionano con il denaro dei contribuenti l’ecosistema di mobilità subiranno la duplicazione di costi non necessari per sostenere sia il trasporto pubblico che i servizi a chiamata potenzialmente non necessari e viceversa; si pensi ad esempio ad un utente con la sua app DRT che prenota un servizio porta a porta ignorando completamente che potenzialmente un percorso di autobus di linea fissa è proprio dietro l’angolo e soddisferebbe a pieno le sue esigenze.
La piena integrazione tra trasporto a chiamata e trasporto pubblico – e possibilmente anche con mobilità condivisa e micromobilità – permette di evitare un aumento ingiustificato dei costi, facilita l’operatività del personale amministrativo e migliora l’esperienza dell’utente sfruttando la capacità intrinseca della mobilità su richiesta di agire come un servizio feeder della rete di trasporto. L’intermodalità effettiva permette il MaaS (Mobility-as-a-Service) su vasta scala, che mira ad adattare la mobilità alle esigenze dei passeggeri per dare libertà di movimento, razionalizzando allo stesso tempo lo scenario della mobilità in modo olistico, vera pietra angolare della mobilità del presente e obiettivo di quella del futuro.
Per questo motivo la piattaforma OpenMove, socio ordinario di TTS Italia, supporta tutti gli schemi di trasporto, ovvero:
• Servizi a linea fissa (ad es. trasporto pubblico locale)
• Servizi a linea fissa con prenotazione (ad es. servizi a lunga percorrenza)
• Trasporto a chiamata, con diverse declinazioni:
• Porta a porta
• Punto a punto
• Da marciapiede a marciapiede
È possibile non solo gestirli tutti attraverso un’unica app per i passeggeri, un’unica soluzione a bordo veicolo e un’unica dashboard di gestione, ma anche passare senza problemi da un paradigma all’altro. Perché questa flessibilità è così fondamentale?
La progettazione di soluzioni di mobilità pubblica e condivisa non può essere il risultato di una decisione calata dall’alto, ma deve piuttosto seguire un approccio dal basso che parta dai bisogni delle persone che utilizzeranno i servizi. Questi bisogni non sono statici ma evolvono nel tempo e cambiano da utente a utente. L’integrazione di diversi schemi di trasporto consente di affrontare scenari reali e offrire soluzioni su misura per le esigenze dei singoli utenti, partendo dal problema e non dalla soluzione.
Flessibilità significa anche essere aperti a sistemi di terze parti: poter integrare il trasporto a chiamata in uno scenario di mobilità più ampio è la chiave per implementare un sistema già pronto per il futuro in cui le persone sono davvero libere di muoversi e hanno la possibilità di farlo in modo economicamente ed ambientalmente sostenibile.
Il DRT è ottimo quando si tratta di servire aree con una domanda bassa e poco concentrata ma potrebbe non essere la scelta migliore in altre aree o quando la domanda cresce rapidamente. Avere un’unica piattaforma software consente di passare senza soluzione di continuità da un paradigma all’altro, consentendo l’interoperabilità e risparmiando sui costi.
Versatilità fa rima con mobilità: le soluzioni software OpenMove sono progettate per coprire tutti gli schemi di trasporto e per integrarsi e adattarsi alle mutevoli esigenze dei passeggeri, mitigando il rischio di sprecare denaro per l’acquisto di una soluzione software a sé stante che diventa obsoleta con il tempo e non può più supportare la pluralità e la crescita dei paradigmi di trasporto emergenti.

Fonte: OpenMove

Le nostre attività

Logistica: si chiude il progetto FENIX, TTS Italia tra i partner. Pronto il follow up
Il progetto FENIX è stato lanciato nel 2019 con l’ambizione di creare la prima architettura federata europea per la condivisione dei dati. Nei quattro anni che sono seguiti, il consorzio del progetto di 45 membri, ha superato notevoli sfide per fornire risultati di alta qualità, culminati in un evento pubblico finale che si è svolto l’8 e 9 febbraio a Brussels. Oltre 150 partecipanti erano sul posto per testimoniare e sperimentare i risultati di FENIX, attraverso presentazioni, tavole rotonde e dimostrazioni.
TTS Italia è stata tra i partner del progetto, ricoprendo il ruolo di implementing body del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per coordinare le attività nazionale svolte dagli altri 22 implementing body, tra cui Politecnico di Bari, leader del pilot di Trieste, Università di Modena e Reggio Emilia, leader del pilot nazionale Reno Alpi.
L’evento finale di FENIX ha offerto l’opportunità di approfondire i risultati del progetto e il modo in cui le attività del consorzio sono state orchestrate a livello paneuropeo per raggiungere i suoi obiettivi.
La Commissione europea sta lavorando a un unico portafoglio europeo di identità elettronica e di fiducia per tutti (quadro normativo eIDAS) che verrà utilizzato anche per i flussi di documenti di trasporto. Questo segnala il grande interesse delle istituzioni per la digitalizzazione dei trasporti e della logistica, insieme ad altri settori, e dimostra che FENIX ha seguito la strada giusta negli ultimi quattro anni.
Per questo motivo, la continuazione del progetto, che si concretizzerà attraverso l’iniziativa FENIX 2.0, si baserà sui risultati di FENIX e sfrutterà lo slancio generato dall’evento finale. La nuova fase ruoterà attorno ad alcuni cardini: fiducia (il consumatore di dati deve accettare pienamente la politica di utilizzo del proprietario dei dati), decentralizzazione dei dati (i dati rimangono fisicamente con il rispettivo proprietario dei dati fino a quando non vengono trasferiti a una parte fidata), interoperabilità standardizzata, mercati dei dati (servizi basati sui dati che utilizzano app di dati).

Per maggiori dettagli, clicca qui.

MaaS: TTS Italia al Convegno “Digitalizzazione della mobilità – Presentazione Linee Guida Operative MaaS e tecnologie digitali abilitanti”, il 9 febbraio a Roma.
La Presidente di TTS Italia, Rossella Panero, è stata tra i relatori del Convegno “Digitalizzazione della mobilità – Presentazione Linee Guida Operative MaaS e tecnologie digitali abilitanti”, svoltosi il 9 febbraio a Roma, organizzato da Club Italia, con il patrocinio di Asstra, Anav e Agens.
La centralità dell’evento è stata data dalla costruzione di Linee Guida operative contenenti fasi progettuali, informazioni, tecnologie digitali utili alla costruzione di MaaS grazie all’apporto diretto dei soci di Club Italia (aziende pubbliche di trasporto, imprese della sosta e fornitori di tecnologie e sistemi ITS e di pagamento).
Un aiuto, appunto, in termini di Linee Guida che fa seguito ad altre dell’associazione; le più recenti, le Linee Guida MaaS del 2021 e, precedentemente, quelle del pagamento del trasporto collettivo con carte bancarie, note come Standard EMV del 2016.
Si è parlato di tecnologie digitali, la loro utilità per quanto riguarda i sistemi del trasporto collettivo e della sosta, con attenzione particolare alla loro efficacia per i sistemi MaaS.
Un’indagine nazionale, organizzata per l’occasione sulle aziende di trasporto affiliate a Club Italia, Asstra, Anav e Agens, è stata presentata e discussa insieme alle questioni più generali del settore in una tavola rotonda interassociativa con la presenza delle quattro associazioni stesse, del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, di TTS Italia e di Aipark..

Logistica: su Strade&Autostrade, l’intervista di TTS Italia a Ivano Russo, Amministratore Unico di RAM
È uno degli obiettivi strategici del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e declina per l’Italia una altrettanto strategica visione della Commissione Europea: parliamo della transizione digitale che, insieme alla transizione ecologica, costituisce la principale sfida per il futuro dell’Europa. Due rivoluzioni strettamente intrecciate, destinate a cambiare le nostre vite e, come per molti settori, ad avere un impatto profondo sul modus operandi dei trasporti e della logistica.
Due i driver principali che hanno messo in moto la transizione digitale nel nostro Paese. Il primo è il Regolamento Europeo 1056 eFTI, l’electronic Freight Transport Information che impone di rendere interoperabile in tutti gli Stati membri lo scambio di dati e informazioni tra tutte le piattaforme e tutti gli operatori, pubblici e privati, che intervengono a vario titolo nel trasporto delle merci. Il secondo, la specifica linea progettuale individuata dal PNRR, la M3C2 – Digitalizzazione della catena logistica, che mobilita investimenti per ben 250 milioni di Euro nel periodo 2021-2026, con il vincolo di completare il 70% di quanto previsto entro il Giugno 2024, pena il blocco dei finanziamenti.
Titolare di questa mission innovativa e ambiziosa è RAM – Logistica, Infrastrutture, Trasporti, la Società in house del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a capitale interamente detenuto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, che promuove e supporta tecnicamente l’elaborazione, l’attuazione e la gestione delle linee di intervento in materia di trasporto e logistica. Più nello specifico, a RAM è affidato il progetto di realizzare la Piattaforma Logistica Nazionale (PLN).
A fare il punto per noi sullo stato dell’arte delle azioni per lo sviluppo e l’implementazione della digitalizzazione della logistica e dei trasporti è Ivano Russo, l’Amministratore Unico che da luglio guida RAM.
Leggi l’articolo di TTS Italia su Strade&Autostrade

Fonte: EDI-CEM Srl – Rivista “Strade & Autostrade”.

Dalla Piattaforma degli Enti Locali

Milano: auto a 30 all’ora in tutta la città dal 2024
A Milano dal 2024 le auto viaggeranno con un limite di 30 chilometri orari in tutta la città e non solo in certe zone come accade oggi.
Lo ha stabilito il Consiglio comunale che ha approvato un ordine del giorno della maggioranza che invita il sindaco, Beppe Sala, e la sua giunta a proclamare Milano ‘Città 30’, istituendo il limite di velocità in ambito urbano a 30 chilometri orari a partire dal 1° gennaio 2024.
Una vera e propria rivoluzione della mobilità in una grande città come Milano: in Italia soltanto Bologna fino ad ora ha avviato il percorso per diventare Città 30. Per questo progetto è stato stanziato un apposito budget, come si legge anche nell’ordine del giorno approvato dall’aula di Palazzo Marino.
Portare il limite di velocità massimo a 30 all’ora in città potrebbe ridurre gli incidenti stradali e provocare meno morti sulle strade. Nelle città, secondo dati Aci-Istat, avvengono oltre il 70% degli incidenti in Italia e tra le prime cause in assoluto c’è proprio l’eccesso di velocità. Questi incidenti in ambito urbano provocano il 43,9% dei morti e il 69,7% dei feriti.
In Europa, Parigi e Bruxelles hanno imposto il limite urbano di 30 chilometri orari, la prima dall’agosto del 2021 e la seconda dal gennaio del 2021. Dopo il primo anno di sperimentazione i risultati ottenuti sono stati un aumento del rispetto dei limiti di velocità, i morti sulle strade che si sono più che dimezzati e si sono ridotti in modo significativo i feriti gravi. Altre città europee hanno fatto e stanno facendo scelte analoghe, tra le quali: Graz, Grenoble, Helsinki, Valencia, Zurigo, Lilla, Bilbao. Se dal 2024 si viaggerà a 30 chilometri all’ora in tutta la città, il documento approvato dal Consiglio comunale di Milano prevede anche delle deroghe che potranno essere previste su alcune strade selezionate a grande scorrimento, dove potranno essere previsti limiti più alti di 50 chilometri all’ora. Per preparare i cittadini a questo cambiamento sarà messa in campo una campagna di comunicazione e informazione da avviare al più presto.

Fonte: ANSA

Opportunità in scadenza 
Austria-Vienna
Cartelli stradali luminosi
Belgio-Bruxelles
Contratto quadro per la «Valutazione del calcolo dei costi delle infrastrutture, del calcolo dei pedaggi e della variazione per i veicoli negli Stati membri»
Francia-Bastia
Attrezzature per il controllo dei parcheggi
Francia-Besançon
Apparecchi per la regolazione del traffico nelle intersezioni stradali
Francia-Nizza
Cartelli a messaggio variabile
Francia-Saint-Étienne
Arredo urbano
Germania-Aquisgrana
Parchimetri
Germania-Bonn
Attrezzature per il controllo del traffico stradale
Germania-Hannover
Installazione di semafori stradali
Germania-Unna
Apparecchi fotografici per il controllo della velocità
Italia-Gonars
Servizi di installazione di attrezzature di controllo
Italia-Roma
Apparecchiatura elettronica dati
Italia-Trebisacce
Servizi di gestione dati
Italia-Vibo
Servizi di gestione di parcheggi
Lituania-Vilnius
Apparecchi fotografici per il controllo della velocità
Paesi Bassi-Amsterdam
Sistemi di controllo di accesso
Paesi Bassi-Maarssen
Manutenzione di impianti di illuminazione pubblica e semafori
Polonia-Leszno
Parchimetri
Portogallo-Evora
Parchimetri
Romania-București
Lavori di costruzione di linee di comunicazione – I bando
Romania-București
Lavori di costruzione di linee di comunicazione – II bando
Romania-Motru
Attrezzature per pedaggi
Spagna-Barcellona
Servizi di gestione gallerie
Spagna-Tarragona
Manutenzione di impianti di illuminazione pubblica e semafori
Svezia-Uppsala
Sistemi di controllo di accesso
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