Air Quality Report 2014: l’Europa in crisi

26 Novembre 2014

L’Agenzia Europea per l’Ambiente ha pubblicato l’ultimo rapporto sulla qualità dell’aria negli Stati membri: Italia tra i peggiori, con record di decessi attribuibili allo smog, assieme a Bulgaria, Romania, Turchia, Polonia e Slovacchia. Gli inquinanti più problematici, il Pm10 e il biossido d’azoto “principalmente a causa del traffico veicolare”.
Gli inquinanti diminuiscono costantemente da un decennio, ma i risultati raggiunti sul fronte Pm10 e biossido d’azoto sono tutt’altro che esaltanti. La Pianura Padana continua a detenere il record delle concentrazioni, e il calo registrato è troppo sottile per ritenere gli abitanti dell’area al sicuro dal punto di vista sanitario. Se da un lato oltre il 90% dei cittadini delle aree metropolitane è esposto a livelli di PM2,5 e Ozono superiori a quelli indicati all’Organizzazione Mondiale della Sanità, dall’altro va ricordato che è proprio il Nord Italia a segnare i picchi più alti, ben oltre la zona limite per la sicurezza. “L’inquinamento atmosferico è ancora troppo alto in Europa – ha commentato il Direttore dell’EEA Hans Bruyninckx – una situazione che genera costi altissimi, su tutti i fronti: per il nostro ecosistema, per l’economia, per la poduttività della nostra forza lavoro e, il più grave di tutti, per la salute dei cittadini Europei”.
Tra i Paesi più inquinati troviamo l’area balcanica al completo, gli Stati dell’Europa dell’Est e, unica nel blocco centrale, l’Italia. Per il Pm2.5 in particolare, la classifica vede al primo posto la Bulgaria seguita da Polonia, Slovacchia, Cipro, Reppubblica Ceca, Ungheria, Slovenia, Turchia e Italia. Ma in campo particolato è ancora il Pm10 a far registrare i dati più allarmanti. Le concentrazioni giornaliere medie si attestano su livelli altissimi nell’area Padana e in buona parte della zona Est-Balcanica già menzionata. In Italia, Polonia e Turchia le medie superano i 75 mcg/m3, contro i 35 previsti da una legge troppo blanda che andrebbe revisionata. Situazione analoga, se non peggiore, per il biossido d’azoto, prodotto principalmente dai veicoli diesel in costante aumento nel parco mezzi Europeo. E una parziale conferma di questa relazione tra auto ed NO2 è data dalla triade che guida la classifica degli Stati con le concentrazioni più alte d’Europa: la Germania, il Regno Unito e l’Italia, con picchi giornalieri vicini ai 100 mcg/m3.
Con circa 3.370 morti premature all’anno attribuibili allo smog (dati 2011), l’Italia si è guadagnata il primato europeo. E’ bene ricordare che sul dato pesa ovviamente l’elevata popolazione italiana. Le altre peggiori in classifica sono infatti Francia, Germania e Spagna, nessuna delle quali tuttavia raggiunge neanche lontanamente il record italiano. (La Germania si ferma a 2300, le altre tutte sotto).
“Alla luce di questi dati -ha dichiarato Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente – risulta inconcepibile il fatto che la nuova Commissione Europea stia ipotizzando un possibile ritiro del ‘pacchetto sulla qualità dell’aria’, in discussione già da diverso tempo e su cui si era arrivati alla fase finale di approvazione”.

Fonte: www.ecodellecitta.com