CRF firma protocollo per la competitività dell’automotive italiano

9 Giugno 2017

centro-ricerche-fiatIl Ministero dello Sviluppo Economico, la Regioni Piemonte, membro della Piattaforma degli Enti Locali di TTS Italia, insieme alle Regioni Campania e Abruzzo e ala Provincia Autonoma di Trento hanno recentemente firmato a Roma un protocollo d’intesa con il Centro Ricerche Fiat, socio ordinario di TTS Italia, e FCA che prevede un investimento complessivo pari a 150 milioni di euro in ricerca e sviluppo per sostenere la competitività del settore automotive italiano. Nel 2016 il trend avviato nell’anno precedente, ha continuato a essere positivo, infatti la produzione di autoveicoli in Italia è cresciuta del 9%, per un totale di 1.103.000 unità. I volumi delle autovetture destinati all’estero rappresentano il 56% della produzione entro i nostri confini nazionali.
Il protocollo d’intesa si inquadra nell’ambito delle linee di politica industriale del Piano nazionale Industria 4.0 varato dal Governo, grazie al quale si intende accompagnare e supportare gli investimenti a maggior contenuto tecnologico ed innovativo del sistema produttivo del Paese.
Il piano di attività di ricerca e sviluppo sarà incentrato sul veicolo per la mobilità del futuro e la fabbrica intelligente attraverso quattro le linee di progetto indipendenti che verranno sviluppate nei siti piemontesi di Orbassano e Torino, di Pomigliano d’Arco (Napoli) e di Trento:
•La prima è finalizzata allo sviluppo di tecnologie mirate al miglioramento dell’efficienza dei motori;
•La seconda è relativa alle nuove tecnologie per lo sviluppo delle architetture ibride;
•La terza è rivolta alle tecnologie di comunicazione per il veicolo connesso geolocalizzato;
•La quarta fa riferimento ad un processo di sviluppo prodotto e tecnologico totalmente digitalizzato.

Questi progetti confermano la scelta strategica di FCA e del Centro Ricerche Fiat nel voler rafforzare la presenza in Italia e di investire nei centri di eccellenza nella R&S, con ricadute positive per le Regioni ed il sistema Paese, sia rispetto ai centri tecnici coinvolti direttamente nelle attività di ricerca e sviluppo, sia su tutti gli stabilimenti italiani, che dovranno industrializzare e produrre i nuovi modelli ed i sistemi di propulsione loro associati in base alle normative 2020.

Fonte: Cluster Trasporti