TPL: pubblicato il decreto Madia su servizi pubblici locali. 38 articoli. Entro 180 giorni piani mobilità

2 Marzo 2016

E’ stato pubblicato sul sito del Dipartimento della Funzione Pubblica l’ultimo degli 11 decreti attuativi della riforma Madia della Pubblica Amministrazione, che reca il testo unico sui servizi pubblici locali di interesse economico generale. Il provvedimento si compone di 38 articoli, di cui gli ultimi tre relativi alle “disposizioni transitorie e finali”, e – in particolare – l’articolo 35 contiene le “disposizioni in materia di trasporto pubblico locale per la pianificazione e finanziamento della mobilità urbana sostenibile”.
L’articolo 35 prevede che, entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, “il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con proprio decreto, previa intesa con la Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, definisce nuove linee guida per la redazione dei Piani urbani di mobilità sostenibile, con specifico riferimento, per le città metropolitane, le province e i comuni con popolazione superiore ai 100.000 abitanti”: in questo provvedimento, saranno contenute le linee guida per lo sviluppo di sistemi di trasporto integrati, delle politiche di ZTL e road pricing, di sistemi innovativi di mobilità condivisa e finalizzate alla progressiva introduzione di mezzi a basso impatto inquinante.
Nei primi articoli, il decreto dichiara le sue finalità, affermando alcuni importanti principi: “la centralità del cittadino nell’organizzazione e produzione dei servizi pubblici locali di interesse economico generale”, da cui deriva che la gestione dei servizi deve essere ispirata “a principi di efficienza nella gestione, efficacia nella soddisfazione dei bisogni dei cittadini, produzione di servizi quantitativamente e qualitativamente adeguati, applicazione di tariffe orientate ai costi standard, promozione di investimenti in innovazione tecnologica, concorrenza nell’affidamento dei servizi, sussidiarietà, anche orizzontale, e trasparenza”; in particolare, si sottolinea che le disposizioni del decreto “promuovono la concorrenza, la libertà di stabilimento e la libertà di prestazione dei servizi di tutti gli operatori economici interessati alla gestione di servizi pubblici locali di interesse economico generale”.
Il titolo II contiene le regole per l’assunzione e gestione del servizio, mentre nel titolo III viene contenuta la “Disciplina delle reti, degli impianti e delle altre dotazioni essenziali”. Nel titolo IV, sono contenute le norme su “Organizzazione e allocazione dei poteri di regolazione, vigilanza e controllo”, con disposizioni che riguardano – in particolare – gli “ambiti territoriali ottimali” 8art. 13), i “bacini e livelli adeguati dei servizi di trasporto pubblico locale e regionale” (art.14), mentre un altro Capo riguarda le “competenze delle Autorità indipendenti”: l’Autorità per l’Energia diventa l’”Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (ARERA), con competenze anche sui rifiuti, mentre vengono modificate alcune competenze dell’Autorità di regolazione dei Trasporti (art. 17).
Nel titolo V del decreto Madia sui servizi pubblici locali trovano spazio le disposizioni su “Contratto di servizio, tariffe, trasparenza e tutela dei consumatori”: viene affermato che, nei contratti di servizio, devono essere indicati “gli standard qualitativi, ambientali e quantitativi delle prestazioni da erogare” e “le modalità di ristoro dell’utenza, mediante meccanismi di rimborso automatico ovvero in forma specifica o mediante restituzione totale o parziale del corrispettivo, in caso di violazione degli standard qualitativi di servizio e delle condizioni generali del contratto”, oltre a “sistemi di monitoraggio permanente” e varie altre disposizioni.
L’articolo 22 contiene gli “obblighi contrattuali e disposizioni per l’innovazione del trasporto pubblico locale”, con cui si prevede che “i contratti di servizio stipulati successivamente al 31 dicembre 2017 non possono prevedere la circolazione di veicoli a motore adibiti al trasporto pubblico regionale e locale appartenenti alle categorie M2 ed M3, alimentati a benzina o gasolio con caratteristiche antinquinamento EURO 0 e 1” e che “i veicoli per il trasporto pubblico locale, devono essere dotati di sistemi elettronici per il conteggio dei passeggeri, ai fini della determinazione delle matrici origine/destinazione, e che le flotte automobilistiche utilizzate per i servizi di trasporto pubblico regionale e locale siano dotate di sistemi satellitari per il monitoraggio elettronico del servizio”; il comma 3 prevede poi che “al fine di favorire il rinnovo del materiale rotabile, lo stesso può essere acquisito dalle imprese di trasporto pubblico locale anche ricorrendo alla locazione per quanto riguarda materiale rotabile per il trasporto ferroviario e alla locazione senza conducente per veicoli di anzianità massima di 12 anni adibiti al trasporto su gomma e per un periodo non inferiore all’anno”.
Vengono poi previsti l’obbligo di un Piano economico e finanziario e l’applicazione dei costi standard, oltre a varie altre disposizioni, che rappresentano in parte il cuore di provvedimenti di riforma del TPL che dovranno essere recepita nei contratti di servizio stipulati dagli enti locali.
Altro articolo importante è l’articolo 23, che contiene la “Modifica dei criteri di riparto del Fondo per il concorso finanziario dello Stato al trasporto pubblico locale”: vengono previsti meccanismi per attribuire una quota pari sostanzialmente al 20 per cento del Fondo secondo criteri di premialità per l’efficienza delle gestioni delle Regioni del TPL, e il progressivo abbandono della suddivisione basata esclusivamente sul criterio della “spesa storica”.
Gli articoli seguenti riguardano la Carta dei servizi, le Tariffe, la Lotta all’evasione tariffaria, la Tutela dell’utenza nel TPL, la Vigilanza sulla gestione, il Programma dei controlli, le Sanzioni amministrative e norme su verifica del rispetto del CdS, nonché una sezione relativa a “Incentivi e premialità”. Infine, le disposizioni finali con la previsione del decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con le norme sulla mobilità sostenibile.

Fonte: FERPRESS