18 Dicembre 2025

Il nuovo Rapporto sulla mobilità degli italiani di Isfort conferma che l’auto nella mobilità continua a rivestire un ruolo centrale.
Secondo i dati raccolti da Isfort, l’81,3% degli spostamenti avviene entro 10 km e quasi tre quarti restano dentro il confine urbano. È una mobilità da città compatta, che però viene gestita con un sistema da città dispersa, dove l’auto è praticamente obbligatoria.
Se non ci sono piste ciclabili, marciapiedi decenti, trasporto pubblico affidabile o servizi condivisi efficienti, le persone non hanno alternative. E i numeri lo dimostrano: nel primo semestre 2025 l’auto rappresenta ancora il 60,8% degli spostamenti.
L’intermodalità — cioè l’uso combinato di più mezzi — è ferma al 2,8%, meno della metà rispetto al 2019.
Significa che per la maggior parte degli italiani non è nemmeno immaginabile lasciare l’auto e fare il resto del tragitto con bus, treno o bicicletta. E questo ha conseguenze enormi sulla qualità dell’aria, sulla vivibilità e sulla sicurezza.
Il Rapporto ricorda che l’Italia è uno dei Paesi più motorizzati al mondo: 41,3 milioni di auto in circolazione e un tasso che supera 70 auto ogni 100 abitanti.
Nel frattempo, il parco continua a invecchiare: un quarto dei veicoli ha più di 20 anni, con ovvie ripercussioni su emissioni, consumi e costi di manutenzione.
E proprio i costi sono il tallone d’Achille della mobilità italiana: 334 euro al mese per famiglia, 105 miliardi di euro di spesa annua. Una cifra che pesa soprattutto sulle famiglie a reddito basso, quelle costrette a usare l’auto di più e con mezzi più obsoleti.
Nella parte finale del Rapporto c’è però una buona notizia. L’esperienza di Bologna Città 30 mostra risultati tangibili:
• –17% di emissioni,
• tempi di percorrenza pressoché invariati,
• 150 milioni di euro di costi sociali evitati in sei mesi, tra incidenti e situazioni di rischio.
È la dimostrazione che le politiche coraggiose funzionano.
La lezione del Rapporto Isfort è chiara: se vogliamo città vivibili, più eque e meno inquinate, non basta invocare il cambiamento. Occorrono infrastrutture, servizi, politiche tariffarie intelligenti, sicurezza stradale e trasporto pubblico che funzioni davvero.
Per i soci di TTS Italia, il rapporto è disponibile in area riservata: cartella “Libreria-Europe”.
Fonte: Ambiente e non solo