1 Ottobre 2025
L’Indagine sulla qualità della vita e dei servizi pubblici locali a Roma è stata realizzata per la prima volta nel 2007 e poi ripetuta con cadenza annuale dal 2009. Condotta in origine su 2.000 cittadini, a partire dal 2017 il campione di ogni campagna è stato ampliato a 5.760 intervistati, in modo da ottenere una significatività statistica elevata anche a livello di singoli municipi.
L’analisi 2025 è inoltre arricchita da una sezione dedicata alla rappresentazione su mappa delle valutazioni medie, aggregate in base alle aree CAP di residenza degli intervistati. La XVIII Indagine sulla qualità della vita e dei servizi pubblici locali a Roma è stata somministrata a giugno del 2025.
I risultati restituiscono in generale una città con aspettative e livelli di soddisfazione in miglioramento.
L’edizione 2025 conferma la recente tendenza verso voti di piena sufficienza, anche come esito di un miglioramento di quelli in passato meno soddisfacenti. Nel 2025 quasi 9 cittadini su 10 si dichiarano complessivamente soddisfatti (87,5%, +2,5% rispetto al 2024), di cui un 26% (+3%) che esprime alti livelli di soddisfazione. Rispetto al 2023, la quota dei complessivamente soddisfatti è cresciuta del 10%, mentre rispetto al 2024 del 2%.
Nel 2025, il voto medio attribuito alla qualità della vita nella Capitale è stato 6,71, in crescita rispetto al 6,60 del 2024. Esaminando la ripartizione territoriale dei voti medi per zone concentriche e per municipio, si nota innanzitutto che la qualità della vita a Roma è valutata al di sopra della sufficienza in tutti i territori. Dal punto di vista dinamico si osserva una convergenza delle valutazioni fra il 6,5 e il 6,9. Rispetto al recente passato, vengono nuovamente espresse valutazioni vicine al 7 in diversi municipi.
Oltre alla qualità della vita a Roma, agli intervistati viene chiesto di valutare la qualità della vita nella propria zona della città, che nel 2025 ottiene un voto medio di 6,58, in crescita rispetto al voto medio del 2024, ovvero 6,39. La maggiore valutazione della qualità della vita in città è una tendenza consolidata solo di recente e può essere interpretata positivamente dal punto di vista dell’identità della città, soprattutto in quanto associata ad un generalizzato e continuo incremento di soddisfazione.
Per quanto riguarda i servizi pubblici locali, l’indagine chiede ai cittadini di esprimersi sulla rilevanza, sulla conoscenza e sulla frequenza di utilizzo, oltre che sulla qualità percepita dei singoli servizi. Escludendo i servizi universali (igiene urbana, servizio idrico e illuminazione pubblica), la conoscenza dei servizi va abbastanza di pari passo con l’utilizzo più o meno frequente.
I servizi più utilizzati sono i parchi (82%) e il trasporto pubblico (76% bus e 75% metro). Sopra al 60% di utenti troviamo le farmacie comunali (68%), i musei (67%), la sosta a pagamento (64%), i cimiteri (62%) e i servizi on line di Roma Capitale (61%).
Cinque servizi ottengono la sufficienza, fra il 6,0 e il 6,4; fra questi tutta la mobilità pubblica e privata (trasporto pubblico di linea, taxi e strisce blu) e i servizi sociali dei municipi.
Il tasso di utilizzo naturalmente pone una particolare attenzione sui servizi universali, che – con l’eccezione dell’idrico – rientrano infatti fra le priorità. Non sorprende trovare fra le priorità l’igiene urbana e il trasporto pubblico di superficie. Seguono, a un secondo livello di urgenza, la metropolitana e i cimiteri, la sosta a pagamento e l’illuminazione, mentre dal 2023 i parchi sono usciti dalla scala delle priorità urgenti.
Fra le altre priorità significative, nel 2025 aumenta in particolare l’esigenza di risolvere l’efficacia del trasporto pubblico di superficie. In generale, a parte la raccolta rifiuti, aumentano tutti i livelli di priorità (metropolitana, sosta a pagamento, cimiteri) che nel 2025 si riavvicinano alla zona di attenzione.
Fonte: Ferpress