ACEA: un’Europa a due velocità per la mobilità elettrica

5 Luglio 2021

Electric car charging station vehicle street road traffic eco friendly mobility

Una nuova analisi dei dati dell’Associazione europea dei produttori di automobili (ACEA) mostra un quadro completamente sbilanciato per quanto riguarda la diffusione dei punti di ricarica per le auto elettriche nell’Unione europea.

Il 70% di tutte le stazioni di ricarica dell’UE è concentrato in soli tre paesi dell’Europa occidentale: Paesi Bassi (66.665), Francia (45.751) e Germania (44.538). Insieme, questi paesi costituiscono solo il 23% della superficie totale dell’UE. Al contrario, il restante 30% delle infrastrutture è sparso nel restante 77% della regione.
Per illustrare quanto sia asimmetrica la distribuzione dei caricabatterie, la Romania, circa sei volte più grande dei Paesi Bassi, conta solo 493 punti di ricarica, ovvero lo 0,2% del totale dell’UE.

Questa infrastruttura a doppio binario si sta sviluppando lungo le linee di demarcazione tra gli Stati membri dell’UE più ricchi dell’Europa occidentale e i paesi con un PIL inferiore nell’Europa orientale, centrale e meridionale. I paesi con una massa territoriale considerevole ma con un PIL inferiore, come la Polonia (0,8% dei caricatori dell’UE) e la Spagna (3,3%), sembrano essere lasciati indietro.

In effetti, il divario tra la Germania, il terzo paese (che rappresenta il 19,9% di tutti i punti di ricarica nell’UE), e l’Italia numero quattro (5,8%) è già enorme e la quota di caricabatterie diminuisce rapidamente da lì.

Questa implementazione irregolare dell’UE delle infrastrutture di ricarica e rifornimento per le auto alimentate in modo alternativo è stata evidente da quando ACEA ha iniziato la sua analisi annuale nel 2018. Senza un’azione decisiva ora, è improbabile che migliori negli anni a venire, avverte l’associazione.

Mentre la Commissione europea si prepara a rivedere la direttiva sulle infrastrutture per i combustibili alternativi tra due settimane, ACEA chiede quindi obiettivi vincolanti – non solo per i punti di ricarica per le auto elettriche ma anche per le stazioni di idrogeno per le auto a celle a combustibile – per ciascuno Stato membro dell’UE.

Sulla base dei calcoli della Commissione, un’ulteriore riduzione delle emissioni di CO2 delle auto al -50% nel 2030 richiederebbe circa 6 milioni di punti di ricarica pubblicamente disponibili. Con meno di 225.000 disponibili oggi, ciò si traduce in un incredibile aumento di 27 volte in meno di un decennio.

Fonte: Ferpress