Commissione Europea: nuovo accordo sulle reti TEN-T

3 Giugno 2013

Un accordo che “sostituirà l’attuale patchwork di strade, ferrovie, aeroporti e canali con una rete veramente europea, che sarà la spina dorsale per rilanciare la crescita e la competitività nel mercato unico”. Così Siim Kallas, vicepresidente della Commissione europea responsabile per i Trasporti, ha commentato l’esito positivo dei negoziati tra l’Esecutivo Ue, il Consiglio e il Parlamento europeo, sulla rete transeuropea dei trasporti (TEN-T).
In base all’accordo, entro il 2013 dovrano essere completati i progetti relativi alla rete di trasporti di base; il centro del network TEN-T sarà poi supportato da una gamma di percorsi, che lo alimenteranno a livello regionale e nazionale, con l’obiettivo di permettere, entro il 2050, alla maggioranza dei cittadini e delle imprese d’Europa di raggiungere la rete globale in non più di 30 minuti.
A finanziare le opere saranno in parte risorse comunitarie, come i fondi regionali e quelli per il trasporto, e in parte gli Stati membri. Inoltre, forme innovative di finanziamento saranno introdotte nell’ambito del Meccanismo per collegare l’Europa (Connecting Europe Facility), il piano da 50 miliardi di euro per rilanciare le reti europee di trasporto, energetiche e digitali nel settennato 2014-2020.
La direttiva prevede anche una serie di norme per assicurare che i lavori siano completati rispettando i tempi previsti, per la promozione dell’interoperabilità tra i diversi mezzi di trasporto e per garantire che treni, navi, aerei, camion e automobili possano utilizzare l’infrastruttura di trasporto senza incontrare problemi tecnici. Per i collegamento ferroviari è già in programma l’equipaggiamento con il sistema di gestione del traffico European Rail Traffic Management System/European Train Control System (ERTMS), che punta a migliorare la sicurezza delle operazioni trasfrontaliere, mentre presso tutti i nodi principali della rete dovranno essere disponibili combustibili puliti alternativi a quelli da fonti fossili.
Conclusi i negoziati, l’accordo deve ora essere formalmente approvato dalla plenaria del Parlamento europeo e dal Consiglio dei ministri competenti dell’Unione.

Fonte: Commissione Europea