Delrio: i problemi della logistica responsabilità della politica

14 Ottobre 2015

“Il problema oggi non è la disponibilità di risorse nel medio e lungo periodo, il problema oggi è puntare politicamente e decisamente sul sistema della logistica per superare una delle inefficienze del Paese e quindi noi ci puntiamo”. Lo ha dichiarato il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, a margine del Forum Internazionale Conftrasporto in svolgimento a Cernobbio.
“Per colpa della politica l’Italia è rimasta indietro nelle infrastrutture perché è mancata programmazione strategica e perché la logistica non è mai stata al centro dell’attenzione, oltre all’esistenza di un sistema di regole sbagliate – ha detto Delrio -. Occorre un mix di investimenti accompagnato a una grande semplificazione burocratica in un quadro di scelte strategiche concrete nel piano generale e in quelli di settore. Le risorse verranno convogliate sui collegamenti sull’intermodalità, sui grandi corridoi europei – ha precisato il Ministro -. L’Italia è l’unico Paese del Vecchio Continente che ha 4 corridoi europei quindi deve puntare su questo perché l’Italia è davvero la porta d’ingresso delle merci per l’Europa. Non lo è stata in questi anni, ma lo può diventare anche grazie alla sua posizione geografica. Il problema delle risorse non esiste, dobbiamo però usarle meglio. Per esempio solo per l’aeroporto di Fiumicino ci sono investimenti per oltre un miliardo, nei porti italiani gli investimenti sono per oltre 4,5 miliardi. Il sistema delle autostrade dei collegamenti ha investimenti annuali per oltre un miliardo”.
Il Governo inoltre, ha aggiunto Delrio, sta discutendo il percorso da compiere per la quotazione in Borsa di Ferrovie dello Stato, prevista per il secondo semestre 2016.
Il Ministro si è espresso anche in merito alla questione del ponte sullo Stretto di Messina, rispondendo, a chi chiedeva se l’infrastruttura fosse parte di uno dei corridoi europei del trasporto merci, che “il corridoio esiste a prescindere dal ponte”.
Sul fronte porti ha precistao che gli accorpamenti “vanno fatti, questo è il tema: sono essenziali per la competitività. Se invece che pensare ognuno al proprio orticello si cooperasse, il sistema italiano sarebbe molto più forte. Tutti gli operatori lo dicono, lo dice tutta l’Europa. L’Italia ha bisogno di fare delle scelte, qualcheduno forse è innamorato della propria poltrona o forse non vuole mettere in evidenza problemi e i suoi ritardi. Noi – assicura – rispetteremo tutti i territori ma gli accorpamenti vanno fatti”.

Fonte: www.trasporti-italia.com