Differenze di comportamento nella mobilità maschile e femminile

20 Dicembre 2012

L’ultimo numero dei Focus Isfort pubblicati dall’Osservatorio Audimob è interamente dedicato agli spostamenti delle donne, e mette in luce alcune differenze significative tra uomo e donna nella mobilità e nei comportamenti ad essa legati.
Il rapporto Isfort si basa sui risultati di un sondaggio telefonico effettuato su 15.000 intervistati, che rispondono in base agli spostamenti avvenuti il giorno precedente la telefonata.
Mediamente il numero degli spostamenti effettuati dalle donne è sempre stato inferiore a quello degli spostamenti degli uomini di circa 7-8 punti percentuali. Con il calo costante del numero di spostamenti negli ultimi tre anni, la percentuale di donne che non sono uscite di casa è arrivato nel 2011 al 25%.
Percentuali ribaltate per quanto riguarda gli spostamenti causati dalla “gestione familiare delle persone”: anziani, persone malate, figli da recuperare e accompagnare in giro.
L’automobile privata resta il mezzo più utilizzato da uomini e donne: nonostante la crisi, il caro benzina, i costi sempre più alti. Su 100 spostamenti compiuti dagli uomini, 66,8 sono stati fatti in auto. Per le donne 64,3. La mobilità dolce (piedi e bici) raggiunge i 10,8 spostamenti su 100 per lui e i 12 per lei. Differenze più marcate riguardano invece le due ruote a motore e i mezzi pubblici, che rappresentano il 21,9% degli spostamenti di Lei contro il 16 di Lui.
Alla domanda “In prospettiva, per i suoi spostamenti sarebbe propenso ad aumentare l’uso dei mezzi pubblici?” ha risposto sì il 41,7% degli uomini e il 38,9% delle donne (che già li utilizzano di più dei propri compagni). Analogamente sarebbe propenso a ridurre l’uso dell’auto il 41,25 degli uomini e il 31,9% delle donne. Per entrambi i sessi queste percentuali sono raddoppiate negli ultimi 10 anni: nel 2002 ad entrambe le domande aveva risposto sì meno del 20% degli intervistati.

Il rapporto è disponibile nell’area riservata di TTS Italia, nella sezione “Libreria-Europe”.

Fonte: Eco dalle Città