Fase 2: in arrivo il buono per la mobilità alternativa

11 Maggio 2020

Retro vintage red bike on cobblestone street in the old town. Color in black and whiteLa ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, è tornata a parlare degli incentivi alla mobilità sostenibile in audizione alla Camera. “E’ in dirittura d’arrivo il riconoscimento di un buono di mobilità alternativa, per i residenti nelle città metropolitane e aree urbane con più di 50.000 abitanti, fino ad un massimo di 500 euro per l’acquisto di biciclette, anche a pedalata assistita, nonché di veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica, e monopattini” ha detto la ministra. De Micheli ha ribadito che il bonus non sarà legato a parametri di reddito e sarà disponibile per tutti coloro che ne faranno richiesta. La formula è quella del bonus a rimborso, pari al 65-70% del valore dell’acquisto (fino al tetto dei 500 euro).
Secondo quanto riporta Repubblica dovrebbe esser consentito l’utilizzo retroattivo per le spese sostenute dal 4 maggio in avanti, mentre per quanto riguarda l’erogazione si stanno valutando due alternative: la prima è far sì che gli acquirenti paghino per intero i mezzi ai rivenditori, per poi caricare gli scontrini su una piattaforma elettronica e ricevere il rimborso, la seconda è lasciare ai commercianti l’onere della pratica, così che il cittadino acquisti il mezzo già scontato.
Arrivano conferme sullo stanziamento dei fondi anche dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa: “Il ministero dell’Ambiente ha messo 125 milioni di euro per il bonus che sarà inserito nel Decreto Maggio” ha detto Costa nel corso di un dibattito su Facebook organizzato da Edizioni Ambiente. Costa ha poi fatto un passaggio sulla mobilità elettrica: “Nel Decreto legge della semplificazione, che faremo passare dopo quello dei 55 miliardi, lavoreremo sulle norme di autorizzazioni per le colonnine di rifornimento delle auto elettriche. Adesso per installare una colonnina occorrono tra 11 e 18 autorizzazioni amministrative. Se noi semplifichiamo a una, massimo due, forse le colonnine le mettiamo”.

Fonte: Eco dalle Città