Investire in ricerca e innovazione per aumentare la sicurezza stradale

11 Luglio 2012

Ogni anno avvengono in Italia oltre 200 mila incidenti stradali che provocano 4000 morti e 300 mila feriti, con costi sociali che ammontano a 30 miliardi, il 2 % del pil. Dimezzare entro il 2020 i costi economici e sociali investendo nella ricerca scientifica e nell’innovazione tecnologica applicate alla sicurezza stradale è l’obiettivo che si prefigge il DISS, il Centro di ricerche interuniversitario per la sicurezza stradale creato nel 2010 per iniziativa dell’Università di Parma, che ha presentato l’attività svolta in questi due anni nel corso del convegno “L’innovazione scientifica in Italia a servizio della sicurezza stradale”, tenuto a Roma presso la Sala Colonne della Camera dei deputati.
“Il DISS – ha sottolineato Lorella Montrasio, direttore del Centro – si propone di diventare l’organismo di supporto alle istituzioni dedicato alla ricerca applicata alla sicurezza stradale, un organismo tuttora assente in Italia a differenza di altri paesi europei”.
Montrasio propone di adottare subito a livello nazionale il progetto DATA – S3T (Street), basato sull’uso del top dell’innovazione tecnologica per la raccolta dei dati e monitoraggio di incidentalità che si integra con estrema semplicità con i sistemi di raccolta attualmente in uso, semplificando l’attività degli operatori e permettendo l’elaborazione dati in tempo reale.
Mario Valducci, Presidente della Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera dei Deputati nel suo intervento ha sottolineato come “l’apporto che la ricerca applicata può dare alla Sicurezza Stradale è considerevole: la tecnologia sforna incessantemente soluzioni la cui tempestiva comprensione rappresenta un fattore critico per il legislatore chiamato a valutarne le ricadute su un sistema diffusamente normato, anche a livello comunitario. Un advisor terzo – ha aggiunto – può dare un contributo ad alto valore aggiunto non solo alle istituzioni, ma anche alle imprese della filiera industriale che vogliano competere su scala globale. l’Italia ha infatti numeri di eccellenza per candidarsi a nazione di riferimento per il comparto della Sicurezza Stradale nell’UE. Il DISS può svolgere un ruolo importante in questo percorso, con favorevoli ricadute sulla crescita delle economie dei territori”.

Fonte: Trasporti-Italia