L’Europa boccia l’aria lombarda ma a Milano il traffico si riduce

12 Giugno 2008

Inserito il 12/06/2008

Smog in eccesso in tutti gli 11 capoluoghi. Lodi sta peggio di Milano. Varese è la città con la pagella migliore.
Il Rapporto annuale Arpa boccia le città lombarde dove sono stati superati ovunque i 35 giorni sopra i livelli massimi.
Il cielo sopra la Lombardia non è cielo d’Europa: troppo sporco, troppo opaco per ottenere il «bollino blu» continentale. Il numero dei giorni in un anno in cui viene superata la concentrazione di polveri è ben sopra i 35, «tetto» massimo consentito dalle leggi comunitarie non solo a Milano (che anzi non è la città lombarda più inquinata), ma indistintamente in tutti gli undici capoluoghi. L’amara diagnosi è contenuta nel rapporto sulla qualità dell’aria che l’Arpa regionale ha presentato nei giorni scorsi in occasione del Festival internazionale dell’ambiente alla Triennale di Milano.
Principale imputato dei veleni che scendono nei nostri polmoni è il pm10: il limite giornaliero di queste polveri (50 microgrammi per metro cubo) è stato superato nel corso del 2006 per 149 volte a Milano e addirittura 162 a Lodi; a scendere troviamo Mantova (148) e Cremona (138). La Pianura Padana funziona da «vasca» in cui lo smog ristagna, ma le cose non vanno meglio ad altre altitudini: persino Sondrio ha sforato il limite per ben 138 volte e solo Varese può consolarsi con appena 56 giorni neri. Comunque troppi, per le pagelle dell’Europa. Più omogenea è la concentrazione media di polveri nelle varie zone della Lombardia: 59 microgrammi a Lodi (il massimo), 34 a Varese (il minimo). Il rapporto dell’Arpa mette in evidenza un altro dato significativo: la qualità dell’aria, a partire dal 1977 è costantemente migliorata. Merito del passaggio dal gasolio al metano per il riscaldamento, merito delle marmitte catalitiche; ma il diagramma dello smog scende con rapidità fino al 1993, anno a partire dal quale la linea si fa quasi piatta. Come se, raggiunto un certo limite, l’aria non riuscisse più a guarire. «E’ già un buon risultato che non sia peggiorata – sottolinea Paolo Valentini, presidente dell’Arpa – visto il crescente carico umano che la Lombardia sopporta e visto anche il fatto che oggi misuriamo veleni di cui fino a pochi anni fa ignoravamo addirittura l’esistenza». Il rapporto che è stato presentato al Festival dell’ambiente esprime poi una valutazione: le brutte performances della Lombardia non dipendono tanto da comportamenti poco virtuosi, quanto da condizioni geografiche sfavorevoli. Lo smog è dunque una tassa a cui ci dobbiamo rassegnare? «Niente affatto – è il parere di Valentini – anzi questo deve farci moltiplicare gli sforzi: se già viviamo in una situazione che favorisce il formarsi di smog, i comportamenti virtuosi vanno accresciuti. Non è accettabile che 9 milioni di persone respirino aria malata».
La presentazione del Rapporto annuale Arpa ha coinciso con la diffusione del bollettino Ecopass di maggio,il quale ci dice che il traffico in entrata nell’area Ecopass è diminuito rispetto al mese di aprile quando si era assistito a percentuali più “soft” sulla riduzione degli ingressi nel centro storico. Secondo i dati del Comune di Milano a maggio è avvenuto un calo del traffico del 16,6% in ingresso nella Cerchia dei Bastioni con una media di circa 133.000 accessi giornalieri. Sul fronte del trasporto pubblico a maggio l’effetto Ecopass ha consentito un incremento della velocità media giornaliera che passa dal 8,67 km/h dell’ottobre- novembre 2007 ai 9,29 km/h del maggio 2008. Inoltre, a maggio aumentano i passeggeri che sono 281. 707 rispetto ai 259.645 dei mesi di ottobre e novembre 2007. Al 31 maggio 2008 l’incasso totale da Ecopass è stato di €. 6.553.943. Per quanto riguarda le emissioni, il provvedimento antismog a maggio ha ridotto le emissioni nell’area ECOPASS di circa il 26% per il PM10 allo scarico (18% sull’intera giornata), del 20% per il PM10 totale (13% sull’intera giornata), del 17% per gli ossidi totali di azoto (11% sull’intera giornata), del 45% per l’ammoniaca (34% sull’intera giornata) e del 15% per l’anidride carbonica (8% sull’intera giornata).

Fonte: Corriere della Sera