Nasce in Parlamento il Gruppo a sostegno dell’Agenda Digitale

19 Marzo 2014

Individuare le priorità digitali del paese e sostenere il lavoro dei parlamentari. È questo l’obiettivo dell’intergruppo parlamentare per l’innovazione tecnologica. “Abbiamo sondato da disponibilità dei colleghi – spiega Stefano Quintarelli (Sc), uno degli animatori dell’iniziativa – L’intenzione è quella di contribuire a rimettere il digitale al centro delle decisioni parlamentari”. E per fare questo i componenti del gruppo si riuniranno almeno una volte al mese per individuare le priorità. “Il mese prossimo – annuncia Quintarelli – ci incontreremo per parlare di competenze digitali e, molto probabilmente, anche di scuola digitale”. Al gruppo ha aderito anche l’ex ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza.
Il gruppo sta esaminando anche la proposta di Paolo Coppola (Pd), tra i fondatori del gruppo, insieme a Quintarelli Lorenza Bonaccorsi (Pd), Irene Tinagli (Scelta Civica), Paolo Coppola (Pd), Lucio Malan (FI) e Antonio Palmieri (FI), di far funzionare il gruppo come una commissione parlamentare vera e propria. “L’idea – spiega Coppola – è che vengano sottoposti all’attenzione del gruppo tutti i provvedimenti che riguardano il digitale di competenza della altre commissioni tramite l’intervento di nostri membri dislocati nelle singole commissioni.”
“Stiamo elaborando una bozza di testo che potrebbe diventare un manifesto – annuncia Quintarelli – anche se in queste settimane il lavoro vero e proprio si concentrerà sulle modalità operative più che su quelle strettamente di obiettivo”.
La prima riunione del gruppo – lo scorso 14 marzo – è avvenuta dopo la pubblicazione dello studio condotto dal servizio studi del dipartimento dei Trasporti della Camera, secondo cui l’Agenda è in ritardo. Nell’ultimo anno, dei 55 adempimenti previsti, ne sono stati assolti appena 17 (meno di un terzo). Tra i 38 non emanati, il 55% aveva una scadenza i 45 e i 60, ampiamente disattesa.
Mancano i provvedimenti che regolano alcuni progetti chiave dall’Agenda digitale: dall’invio di certificati medici e delle ricette mediche in formato elettronico, ai pagamenti elettronici e alla semplificazione delle regole per la registrazione delle sim dei cellulari. Le mancanze riguardano anche la trasparenza: non c’è nessun provvedimento relativo all’assenza di azioni ad hoc per lo sviluppo degli open data.

Fonte: Corriere delle Comunicazioni.it