La gestione nel trasporto delle merci pericolose

24 Giugno 2013

Esigenza di coordinare al meglio l’impegno di soggetti pubblici e privati anche in vista di importanti novità per il settore come la raccomandazione del tracciamento .
E’ questa una delle evidenze scaturite nell’ambito del seminario di approfondimento “La gestione del trasporto delle merci pericolose: iniziative, criticità e soluzioni adottate” organizzato da TTS Italia, l’associazione che riunisce i maggiori protagonisti delle tecnologie nei trasporti, il 17 aprile scorso presso la propria sede di Roma.
L’incontro, riservato solo ai soci, è stato l’occasione per fare il punto sulle grandi novità introdotte dal decreto interministeriale Infrastrutture-Interno-Ricerca “Diffusione dei sistemi di trasporto intelligenti (ITS) in Italia” pubblicato in Gazzetta ufficiale il 26 marzo scorso e su sei progetti nazionali e internazionali per la gestione e il monitoraggio delle merci pericolose.
Diversi gli impatti contenuti nell’articolo 6 del decreto interministeriale per il trasporto delle merci, in particolare di quelle pericolose.
In primis – come ha evidenziato Olga Landolfi, segretario generale di TTS Italia – le novità riguardano l’uso degli ITS per la gestione delle flotte per il trasporto multimodale dei passeggeri e per la localizzazione e il tracciamento dei mezzi abilitati al trasporto multimodale di merci, con particolare riguardo alle merci pericolose.
Il testo invita a promuovere “presso i gestori delle «flotte regolamentate» per il trasporto di merci e passeggeri, la trasmissione delle informazioni relative alla posizione e allo stato del veicolo e, nel caso di trasporto merci, anche dello stato del carico”.
In linea con le raccomandazioni della Commissione Europea, i gestori sono chiamati, entro 18 mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto, vale a dire entro la fine di settembre 2014, ad utilizzare sistemi di localizzazione e tracciamento delle flotte di veicoli adibiti al trasporto di passeggeri e merci facendo uso dei servizi di posizionamento forniti dai sistemi Europei di navigazione satellitare, EGNOS e Galileo.
Il tracciamento dovrà utilizzare tecnologie per il rilevamento delle informazioni sullo stato del veicolo e, nel caso di trasporti merci, anche del carico.
I veicoli dovranno dotarsi di piattaforme aperte, in modo da consentire la connessione di servizi telematici non condizionati da sistemi di bordo proprietari.
Infine, si richiede l’utilizzo di protocolli standard e architetture ITS aperte ed interoperabili per garantire lo scambio dei dati efficiente tra i soggetti coinvolti in ambito urbano ed extraurbano, e la creazione di servizi a valore aggiunto.
Indicazioni nel Decreto anche per gli enti locali che dovranno favorire la nascita di database per la gestione delle flotte regolamentate, mentre a livello nazionale si richiede un sistema interfacciabile a livello europeo, di coordinamento dei centri e delle centrali operative di controllo del traffico passeggeri e merci, in modo di garantire la continuita’ dei servizi di gestione e informazione sull’intera rete nazionale e lungo i confini.
Infine, i proprietari e i gestori delle infrastrutture dovranno assicurare l’utilizzo di flussi ed interfacce standardizzate per l’utilizzo di dati e informazioni sul transito dei veicoli e delle merci, con particolare riguardo per quelle pericolose, all’interno dei confini nazionali, regionali ed urbani.
Diversi aspetti sono emersi dallo studio dei sei progetti con valenza nazionale e internazionale per il trasporto di merci pericolose.
In particolare, nella sezione finale coordinata da Massimiliano Zazza del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, si è discusso in ordine alle difficoltà di natura tecnico-organizzativa legate alla reperibilità e disponibilità delle informazioni sul trasporto delle merci pericolose ed alla conseguente necessità di coordinare tutti gli Enti preposti ed interessati al monitoraggio ed alla vigilanza del traffico ADR .
Sono emersi anche aspetti di security del trasporto e di privacy e confidenzialità delle informazioni.
Per superare tali difficoltà, la proposta dei soci è stata quella di mettere a punto delle “Linee Guida” per la realizzazione di un quadro condiviso di conoscenza concernente il settore della mobilità e dei trasporti, in grado di assicurare la migliore operatività sinergica dei diversi soggetti coinvolti nella gestione del trasporto delle merci pericolose.Tornando ai progetti esaminati, dal punto di vista tecnico, sono emersi elementi comuni che riguardano l’utilizzo di dispositivi quali telecamere intelligenti, on board unit per il tracciamento ed il monitoraggio dei mezzi e dei carichi trasportati sulle reti stradali con particolare attenzione alla costituzione di un robusto sistema informativo, alla definizione di un sistema per la gestione dinamica dei rischi e alla costruzione di un sistema di supporto alle decisioni sia in fase di pianificazione che, successivamente, per la gestione degli incidenti.
Ecco nello specifico i progetti analizzati:
– DESTINATION (DangErous tranSport To New prevenTive Instruments – Conoscere il trasporto delle merci pericolose come strumento di tutela del territorio), finanziato nell’ambito del Programma Operativo di cooperazione Transfrontaliera IT-CH 2007-2013 – Tavolo Ambiente, finanziato con FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) che riguarda i territori del Cantone Ticino e Regioni del Nord Ovest e Provincia di Bolzano. DESTINATION è iniziato nell’aprile del 2010 e terminerà a febbraio del 2014. Per maggiori info: http://www.regione.piemonte.it/ambiente/destination
– SCUTUM (SeCUring the EU GNSS adopTion in the dangeroUs Material transport), finanziato dalla European GNSS Agency nell’ambito dell’FPVII, che ha lanciato l’uso operativo di EGNOS per OS e EGNOS EDAS per il tracciamento del trasporto delle merci pericolose su strada. SCUTUM, completato nel 2011) ha partecipato all’elaborazione del CWA 16390 in condivisione con stakeholders EU e con il supporto di EC e GSA. Per maggiori info http://www.scutumgnss.eu/ e http://www.cen.eu/cen/Sectors/Sectors/ISSS/Pages/SCUTUM.aspx
– SECTRAM, (SECurite des TRAnsports de Marchandises – Sicurezza nel Trasporto merci), finanziato nell’ambito del programma Interrreg Alcotra 2010-2012 tra Italia e Francia, che ha l’obiettivo di effettuare lo studio e l’attuazione di soluzioni logistiche comuni per migliorare la messa in sicurezza dei servizi e delle infrastrutture di trasporto di interesse transfrontaliero a livello interregionale. Per maggiori info: http://www.interreg-alcotra.org/2007-2013/?pg=progetto&id=135
– SITIP II – TRAMPER, progetto finanziato nell’ambito del Programma PON Reti e Mobilità 2007/2013, ha l’obiettivo di realizzare la Centrale di Controllo nella Regione Puglia, che fornisca supporto sia ai soggetti pubblici (nel processo di prevenzione, monitoraggio e controllo per le attività di gestione delle emergenze dovute a incidentalità derivanti dalla circolazione di merci pericolose (Protezione Civile, Vigili del Fuoco, Prefetture, …) sia ai soggetti privati (autotrasportatori, produttori/distributori) nella gestione delle flotte e della gestione delle emergenze
– ULISSE II, si pone l’obiettivo di estendere il campo di applicazione delle funzionalità del sistema ULISSE I con particolare riferimento sia agli aspetti legati alla Security, ambito funzionale strategico per il settore del trasporto merci pericolose; sia alle modalità di realizzazione dei viaggi, data la conoscenza in tempo reale dello stato della rete stradale da utilizzare
– Progetto implementato da Autovie Venete per il monitoraggio in tempo reale del trasporto delle merci pericolose sulla propria rete autostradale in modo da intervenire in caso di necessità e attuare le procedure preventive di esercizio.

Fonte: TTS Italia