Negli Usa primi taxi senza driver

31 Agosto 2016

Il servizio di taxi privati Uber gestito via app inaugura negli Usa, a Pittsburgh, la prima flotta di auto nere a guida autonoma. Lo fa insieme al partner Volvo e pone al posto di guida solo un controllore umano a supervisionare il viaggio.
Un’avventura, quella di Uber, sulla scia di quanto fatto già da molti, da Google ad Apple, da Fca a Ford, ma che nessuno ancora aveva tentato nel mercato del car sharing. La prima flotta di auto senza pilota targate Uber arriverà a breve sulle strade della cittadina della Pennsylvania. I clienti richiederanno la vettura come sempre attraverso la app di Uber e (in base ad una selezione random) potrà arrivare un’auto senza pilota: a bordo, almeno per ora, ci sarà un ‘autista di sicurezza’, pronto a prendere il controllo dell’auto in caso di ostacoli imprevisti. Sarà presente anche un co-pilota sul posto del passeggero che prenderà nota di quello che accade, che verrà comunque registrato da telecamere dentro e fuori il veicolo. Le auto le fornirà Volvo (delle VXc90 specificamente modificate dotate di sensori con telecamere, laser, radar e Gps), che con l’azienda di San Francisco ha siglato un accordo ad inizio anno che prevede un investimento di 300 milioni di dollari per sviluppare un’automobile interamente autonoma e metterla su strada entro il 2021.
Volvo ha finora consegnato una manciata di veicoli su un totale di 100 previsti entro la fine dell’anno. Ma l’accordo con Volvo non è esclusivo: Uber punta infatti a stringere accordi anche con altri produttori. Proprio il mese scorso ha siglato un’intesa per acquistare Otto, la startup creata da ex manager di Google, Apple e Tesla per creare camion senza pilota: i termini dell’operazione non sono ancora noti, ma potrebbe valere circa 680 milioni di dollari. Diversamente da Google e Tesla, comunque, Uber non ha alcuna intenzione di produrre su larga scala proprie auto, assicura il co-fondatore e ceo Travis Kalanick, che punta invece a far tesoro dei dati raccolti dalla app (le cui auto coprono milioni di chilometri al giorno): “Nessuno – spiega Kalanick a Bloomberg Businessweek – ha creato software che possano guidare in modo affidabile un’auto in modo sicuro senza guidatore, noi ci stiamo focalizzando su questo”.
Non è un caso che Kalanick abbia scelto Pittsburgh per far partire questa nuova avventura di Uber. La città è infatti la sede del dipartimento di robotica della Carnegie Mellon University che ha formato molti dei nomi più noti in questo settore all’avanguardia. E qui Kalanick, che aveva in testa l’idea dell’auto a guida autonoma, si recò a fine 2014 con una missione precisa: assumere decine di esperti in veicoli senza pilota. Da allora sono stati messi al lavoro centinaia di ingegneri, esperti di robotica e anche alcuni meccanici e a loro è stata data una missione precisa: sostituire oltre 1 milione di guidatori con autisti-robot il prima possibile.

Fonte: www.ansa.it