Nuova ricerca sugli effetti benefici dei dispositivi satellitari

3 Giugno 2009

Una recente ricerca commissionata da Navteq ha dimostrato come l’utilizzo del navigatore satellitare possa permettere un risparmio notevole nei consumi e soprattutto una maggiore salvaguardia dell’ambiente. La ricerca, eseguita presso le aree di Dusseldorf e Monaco di Baviera, è nata con lo scopo preciso di misurare l’impatto ambientale degli utilizzatori dei navigatori satellitari valutando quanto l’utilizzo del GPS consenta consumi minori di carburante e una minore usura dell’autovettura con evidenti benefici per l’ambiente. La ricerca per essere completa ha preso in considerazione tre tipi differenti di automobilisti: automobilisti che non utilizzano il navigatore, quelli invece che seguono ed utilizzano sempre il navigatore ed infine quelli che utilizzano questi tipi di dispositivi con però le sole funzioni di informazioni sul traffico. Il primo dato rilevante è che chi possiede un simile dispositivo installato sulla propria autovettura tende a fare meno chilometri e a passare meno tempo alla guida. I veicoli dotati di GPS hanno dimostrato come l’utilizzo della benzina in questi casi sia notevolmente calato, acquisendo dei valori abbastanza significativi, se si pensa che per ogni 100 chilometri si ha un risparmio effettivo del 12%, il che tradotto in numeri vuol dire che per un percorso di 100 chilometri in media la macchina consuma dai precedenti 8,3 litri agli attuali 7,3 litri. L’efficienza dei sistemi satellitari porta le emissioni di anidride carbonica ad un meno 24% annuo, ovvero 0,91 tonnellate. Lo studio in totale è andato ad analizzare ben 2100 singoli tragitti che corrispondono a più di 20.000 chilometri ovvero a più di 500 ore di guida su strada. Inoltre, grazie ai dispositivi che permettono di ricevere le informazioni sul traffico si riescono a ridurre ulteriormente i tempi di percorrenza e le distanze percorse. I risultati migliori si sono registrati con l’utilizzo dei navigatori negli orari di punta (dalle 7:00 alle 8:59 e dalle 16:00 alle 18:59). La ricerca ha però riscontrato i risultati migliori quando i volontari che vi hanno preso parte hanno dovuto eseguire tragitti diversi dal solito: in questi casi si è registrata un’ulteriore riduzione dei tempi sia delle distanze di percorrenza.

Fonte: Telematics