Nuovo studio sul carsharing: l’integrazione offre nuove opportunità

15 Settembre 2016

“Ora che l’automazione dei veicoli sta rapidamente guadagnando popolarità, gli operatori di car sharing stanno sviluppando nuovi modelli di business per rispondere alle esigenze di mobilità in continua evoluzione dei pendolari. Inizialmente offriranno servizi di parcheggio automatico, consentendo agli abbonati di lasciare i veicoli in parcheggi designati, e gradualmente implementeranno servizi di parcheggio a breve distanza, in cui i veicoli autoguidati saranno guidati nei parcheggi. Infine, nel momento in cui sarà possibile l’automazione completa, la collaborazione con i principali attori del settore e la convergenza con il trasporto pubblico cambieranno il settore della mobilità”.
Così in una nota Frost & Sullivan presentando il nuovo studio intitolato “Future of Carsharing Market to 2025” (http://frost.ly/r2) che fa parte del programma Automotive & Transportation Growth Partnership Service, e comprende anche argomenti tra cui auto elettriche e ibride, tecnologie autonome, veicoli passeggeri, veicoli commerciali, vendite al dettaglio aftermarket, telematica dei veicoli, prenotazione di taxi online (“e-Hailing”), sensori automobilistici, sicurezza attiva e motori.
“Poiché la guida automatica – prosegue la nota – ridurrà la necessità di possedere un veicolo personale, i proprietari di automobili tradizionali graviteranno verso i servizi di carsharing. Inoltre, il peggioramento del traffico e dell’inquinamento dovuto allo sviluppo delle mega-città e all’urbanizzazione rappresenteranno un ambiente favorevole per la creazione di servizi di trasporto efficienti. Gli approcci intelligenti e puliti come il carsharing non solo aiuteranno a ridimensionare il traffico e migliorare le condizioni ambientali, ma si tradurranno in un risparmio significativo per gli utenti”.
“La convenienza, flessibilità e sicurezza dei servizi di car sharing rappresentano punti forti a favore dell’adozione dei servizi integrati di mobilità”, afferma Krishna Achuthan, analista di Frost & Sullivan. “Ciò, a sua volta, porterà a una serie di fusioni e acquisizioni tra i principali operatori del settore che riconoscono i benefici di mercato di offrire tali sistemi e piattaforme digitali.”
Oltre al consolidamento del mercato, i progressi tecnologici e le iniziative governative daranno un forte slancio ai servizi di carsharing, con la previsione che il numero degli abbonati superi i 36 milioni entro il 2025, dai 7,9 milioni registrati nel 2015. Tuttavia, per ottenere il potenziale di mercato ottimale, gli operatori di car sharing devono contrastare gli elevati costi assicurativi e la domanda inadeguata nelle aree con una bassa densità di popolazione.
In Europa, le città con una popolazione superiore a 300.000 abitanti sono quelle in cui si concentrano i servizi a tratta singola (“one-way”). Ci sono circa 192 città con una popolazione superiore a 300.000 abitanti, di cui solo 27 hanno servizi di carsharing one-way. Pertanto, si prevede che i principali operatori di car sharing, le case automobilistiche e gli operatori del settore punteranno a queste città per espandersi e lanciare servizi di carsharing innovativi.
DriveNow e ReachNow di BMW, Car2Go di Daimler, Zipcar, Bollore Group e GM sono attualmente i principali operatori in questo ambito. Questo gruppo di competitor è destinato a espandersi anche ai sistemi di trasporto pubblico.
“L’integrazione fisica dei sistemi di trasporto pubblico con il carsharing consentirà agli utenti di prenotare biglietti sia dell’auto che del treno attraverso un’unica app mobile e, pertanto, migliorerà la convenienza d’uso e favorirà l’aumento degli abbonati”, osserva Achuthan. “In futuro, è probabile che i modelli di car sharing si espanderanno per includere i servizi peer-to-peer e aziendali nella stessa piattaforma e per consolidarsi con servizi di mobilità adiacenti come leasing, noleggio auto e bikesharing.”

Fonte: Mobility Press