Presentata la nuova edizione di Ecosistema Urbano: un’Italia che investe poco nel cambiamento

4 Dicembre 2013

Dalla XX edizione del rapporto di Legambiente, Ambiente Italia e Sole 24 Ore, Ecosistema Urbano, emerge un’Italia che non investe abbastanza nel cambiamento.
Da Milano, ancora e sempre preda dell’emergenza smog, a Roma dove crescono il parco auto privato e il tasso di motorizzazione, a Palermo, dove si continua a depurare meno dei 2/5 dei reflui fognari, Ecosistema Urbano evidenzia l’esasperante incapacità con cui molte città affrontano sul proprio territorio alcune questioni chiave dal punto di vista ambientale.
Eppure esperienze positive in alcune città non mancano e dimostrano la praticabilità di alcune soluzioni capaci di offrire un servizio migliore al cittadino e alla collettività.
E’ il caso della raccolta differenziata di Novara o di Salerno, delle politiche sull’energia e sulla mobilità di Bolzano, della solarizzazione dei tetti delle scuole di Bergamo oppure dell’esperimento della moderazione della velocità in un intero quartiere di Torino.
Il rapporto è stato presentato a Bologna nel corso di un convegno che ha visto la partecipazione, tra gli altri dei sindaci e degli assessori dei Comuni coinvolti.
Dallo studio emerge la necessità di pensare un modo nuovo di usare le risorse e l’energia, di organizzare la mobilità, con spazi pubblici più sicuri, più salutari e meno alienanti, immaginando la città  come luogo dove si realizzano le condizioni per favorire le relazioni sociali, il senso del vicinato, del quartiere, della comunità.
Nello specifico, la ventesima edizione di Ecosistema Urbano, con gli oltre 100mila dati raccolti attraverso un apposito questionario rivolto e redatto dalle amministrazioni dei comuni capoluogo, vede sul podio delle migliori città Venezia per le grandi, Trento per le medie e Belluno per le piccole, tenendo presente che si tratta di capoluoghi che ottengono punteggi di poco superiori ai 60/100.
Sale ancora, seppur di poco, la frequenza di utilizzo del tpl che si attesta su i 185 viaggi per abitante all’anno rispetto ai 182 della passata edizione. Seconda, tra le medie è anche quest’anno Bolzano, in buona posizione grazie a medie complessivamente basse per quel che concerne i parametri relativi alla qualità dell’aria (per le concentrazioni delle polveri sottili è prima tra le medie con 15 microgrammi al metro cubo, mentre erano 18,7 lo scorso anno). Buoni poi i parametri relativi alla mobilità ciclabile e alle politiche energetiche.
Parma si piazza terza tra le città medie principalmente per un buon andamento complessivo nei settori mobilità e energia e per qualche miglioramento, come per la media di giorni di superamento dei limiti della concentrazione di Ozono, diminuiti tra il 2011 e 2012 ma pur sempre sopra i limiti. A seguire Perugia e La Spezia che si caratterizzano per un andamento equilibrato nei diversi parametri senza nessun grosso exploit, con valori positivi che si alternano a elementi di sofferenza dell’ambiente urbano.
Tra le peggiori invece troviamo: Catania, per le grandi città, Siracusa per le città medie e Caltanissetta per le città piccole.
Nel complesso, l’ecosistema urbano 2013 evidenzia con chiarezza la situazione di impasse in cui versa l’Italia delle città. L’inquinamento atmosferico, ad esempio, resta ancora a livelli di emergenza. Se scendono leggermente le media delle concentrazioni di Pm10 e di NO2, nell’insieme dei centri urbani sono invece in aumento i giorni di superamento dei limiti per l’O3 e il numero delle città che non rispettano i limiti per la protezione della salute umana fissati per l’ozono.
Le città continuano a disperdere in media più di un terzo dell’acqua potabile immessa in rete (il 32 per cento) e l’efficienza della depurazione migliora di uno “zero virgola” alla volta (oggi viene trattato l’89,6 per cento dei reflui fognari, l’1,6 per cento in più di un anno fa).
Cresce lentamente ma costantemente il parco di autovetture circolanti che supera le 64 auto ogni 100 abitanti (64,2) e contestualmente prosegue il declino del trasporto pubblico urbano che continua a perdere passeggeri: i viaggi effettuati in media annualmente con i mezzi pubblici dagli abitanti dei capoluoghi di provincia scendono a 81 (erano 83 l’anno passato). Praticamente congelati gli indici dedicati a isole pedonali, zone a traffico limitato, reti ciclabili urbane.

Fonte: Eco dalle Città