Rete transeuropea dei trasporti (TEN-T): il Consiglio e il Parlamento europei raggiungono un accordo per garantire una connettività sostenibile in Europa

22 Dicembre 2023

Il 18 dicembre, la presidenza del Consiglio e i negoziatori del Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio su un regolamento riveduto sugli orientamenti dell’UE per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti (TEN-T). Obiettivo della nuova normativa è costruire una rete dei trasporti affidabile, continua e di alta qualità che garantisca una connettività sostenibile in tutta Europa senza interruzioni fisiche, strozzature e collegamenti mancanti.

L’accordo provvisorio mantiene l’ambizione generale di sviluppare un’infrastruttura di trasporto coerente, connessa e di alta qualità in tutta l’UE, tenendo conto al tempo stesso dei diversi punti di partenza negli Stati membri nonché delle loro priorità e dei loro approcci nei confronti di trasporti più ecologici. Gli Stati membri decideranno come dare priorità ai progetti di interesse comune in linea con requisiti tecnici e prioritari realistici volti a realizzare un’infrastruttura unificata, ad alte prestazioni e pienamente interoperabile per contribuire alla decarbonizzazione del settore dei trasporti e alla sua multimodalità. Tali requisiti, stabiliti dal nuovo regolamento, sono proporzionati ai benefici attesi, alle funzionalità e agli investimenti necessari da parte degli Stati membri. L’accordo provvisorio tiene conto inoltre delle risorse finanziarie disponibili degli Stati membri, oltre che delle esigenze di investimento per lo sviluppo delle infrastrutture, che potrebbero essere piuttosto elevate, in particolare per quanto riguarda la rete TEN-T globale.

L’ammodernamento della rete TEN-T avverrà in tre fasi: fino al 2030 per la rete centrale, fino al 2040 per la rete centrale estesa e fino al 2050 per la rete globale. Il nuovo termine intermedio corrispondente al 2040 è stato introdotto per portare avanti il completamento di progetti su vasta scala, principalmente transfrontalieri, come i collegamenti ferroviari mancanti, prima del termine fissato per il 2050, che si applica alla più ampia rete globale. Per far sì che la pianificazione delle infrastrutture risponda alle reali esigenze operative, e tramite l’integrazione di ferrovie, strade e vie navigabili, il nuovo regolamento crea inoltre nove “corridoi di trasporto europei”, che sono della massima importanza strategica per lo sviluppo di flussi di trasporto merci e passeggeri sostenibili e multimodali in Europa.

I colegislatori hanno riconosciuto l’importanza delle ferrovie nel passaggio a modi di trasporto sostenibili e hanno concordato nuovi requisiti che potrebbero, in linea generale, contribuire al trasferimento modale e a prestazioni migliori della futura rete ferroviaria TEN-T. Le disposizioni concernenti l’implementazione del sistema europeo di gestione del traffico ferroviario (ERTMS) sulla rete centrale estesa e sulla rete globale, la migrazione allo scartamento nominale secondo la norma europea, l’aumento del numero di treni merci aventi una lunghezza di 740 m e la velocità minima di linea pari a 160 km/h per i treni passeggeri sono state concordate dai colegislatori al fine di garantire una capacità sufficiente e la fluidità delle operazioni di trasporto ferroviario senza interruzioni sull’intera rete TEN-T. Inoltre, l’accordo provvisorio prevede l’inclusione, negli articoli del regolamento TEN-T riveduto, di requisiti operativi per i corridoi ferroviari merci in quanto sono considerati inseparabili dai requisiti dell’infrastruttura. Nel complesso, l’accordo di compromesso garantisce collegamenti ferroviari migliori e più rapidi per i passeggeri e le merci, nonché una migliore integrazione dei porti, degli aeroporti e dei terminali merci multimodali nella rete TEN-T.

L’accordo provvisorio ha confermato l’esigenza, per gli Stati membri, di disporre della flessibilità necessaria per affrontare la sicurezza stradale in modo adeguato alle condizioni locali piuttosto che applicare una serie universale di norme stradali. Tutte le strade della rete centrale e della rete centrale estesa saranno appositamente progettate, costruite o ammodernate per il traffico motorizzato, prevedendo carreggiate distinte per le due direzioni di traffico, separate l’una dall’altra da una fascia divisoria non destinata alla circolazione o, in via eccezionale, da altri mezzi. Inoltre, i colegislatori hanno concordato lo sviluppo di aree di parcheggio sicure e protette nella rete centrale e nella rete centrale estesa per garantire migliori condizioni di lavoro e di riposo per i conducenti professionisti. Tali aree saranno sviluppate entro una distanza massima media di 150 km nella rete centrale e nella rete centrale estesa.

I colegislatori hanno accolto l’idea di rafforzare il livello urbano della politica TEN-T. È stato quindi concordato di istituire per ciascun nodo urbano, entro il 2027, un piano urbano di mobilità sostenibile (PUMS), che è un piano integrato di mobilità merci e passeggeri a lungo termine e onnicomprensivo per l’intera area urbana funzionale. Il piano potrebbe comprendere obiettivi, traguardi e indicatori alla base delle prestazioni attuali e future del sistema di trasporto urbano. Tutte le 424 città principali lungo la rete TEN-T sono tenute a sviluppare PUMS per promuovere la mobilità a emissioni zero e aumentare e migliorare i trasporti pubblici e le infrastrutture per gli spostamenti a piedi e in bicicletta. Inoltre, i colegislatori hanno mantenuto l’obbligo di disporre di almeno un terminale merci multimodale per nodo urbano entro il 31 dicembre 2040, se economicamente sostenibile.

L’accordo di compromesso prevede l’allineamento dei piani nazionali con la politica dell’UE in materia di trasporti. A tal fine gli Stati membri dovrebbero assicurare la coerenza tra i rispettivi piani nazionali in materia di trasporti e di investimenti e le priorità del nuovo regolamento. Gli Stati membri dovrebbero tenere conto, tra l’altro, delle priorità contenute nei piani di lavoro dei coordinatori europei incaricati di garantire la supervisione dei nove corridoi di trasporto europei. Gli Stati membri trasmetteranno altresì alla Commissione i pertinenti piani o programmi nazionali, una volta adottati.

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Fonte: Consiglio europeo