Targa Telematics entra in Elite di Borsa Italiana e raddoppia ricavi e personale

18 Maggio 2017

Logo_Targa_Telematics_Esecutivo-300x58Il 3 maggio Targa Telematics, socio fondatore di TTS Italia, è entrata ufficialmente nel programma Elite di Borsa Italiana, piattaforma di formazione e networking rivolta alle piccole e medie imprese con il maggior potenziale di crescita per avvicinarle agli investitori e al mercato dei capitali. Per una eventuale IPO (Initial Public Offer) da parte dell’azienda occorre attendere presumibilmente la metà del 2019.
“Elite – ha dichiarato Nicola De Mattia, Amministratore Delegato dell’azienda – è per noi di grande interesse soprattutto perché è un elemento di attrattività nei confronti di cervelli ad alto spessore culturale e ad alta competenza. I nostri piani di crescita passano attraverso l’allargamento della struttura, quindi attraverso l’acquisizione e la valorizzazione di giovani ad alto potenziale”.
Targa Telematics è tra i protagonisti dell’Internet of Cars, ovvero le ‘vetture connesse’ (ormai una su cinque), uno dei rami principali dell’Internet of Things, settore in fortissima espansione dove la ricerca di talenti diventa strategica per continuare ad innovare e crescere a livello internazionale.
In questo scenario l’azienda trevigiana si contraddistingue per soluzioni di elevato contenuto tecnologico per diverse aree gestionali, dall’asset management al controllo del parco veicolare (flotta) alla telematica assicurativa (insurance telematics) e ai dispositivi per la sicurezza delle persone a bordo, con riguardo alle situazioni di emergenza. Si rivolge in particolare alle grandi flotte aziendali e del noleggio, sia a breve sia a lungo termine. Targa Telematics è un riferimento anche in ambito smart mobility, attraverso la formula del car sharing anche per soluzioni innovative come Elefast di Locauto – servizio di noleggio full service senza passaggio dell’utente al desk – o E-go Car Sharing realizzato con Enel Energia e Renault per l’Università Roma 3. Più volte segnalata in ambito europeo, la sua piattaforma di gestione flotte e car sharing fornisce un sistema integrato in grado di coprire tutte le necessità legate a un efficace monitoraggio del parco circolante. L’azienda ogni giorno lavora con oltre duemila società (i veicoli monitorati attraverso i suoi dispositivi sono oltre 250mila).
“Il valore co-generato – continua Nicola De Mattia – passa attraverso una continua innovazione nel campo della telematica (si pensi che la prima soluzione studiata da Targa Telematics e applicata al mercato auto risale alla metà anni Novanta), l’analisi dei Big Data e una completa integrazione delle soluzioni proposte e dei dati raccolti sulle vetture all’interno dei processi e dei sistemi in capo agli utilizzatori finali”.
A fine 2017 l’azienda prevede un forte incremento del fatturato (che toccherà i 25 milioni di euro) e un’analoga crescita dell’organizzazione e consistenti investimenti nell’area operativa, in quella commerciale e nel Data Analysis and Integration.
Secondo la Ricerca 2016-2017 dell’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano, il trend delle vetture connesse è in continua crescita. Nel 2015 il rapporto era di 1 auto su 7, salito dodici mesi più tardi a 1 su 5. Tradotto in numeri, due anni fa le connected cars toccavano quota 5,3 milioni di unità. La quota principale (88%) era coperta dalle vetture dotate di box Gps/Gprs, con funzionalità limitate alla localizzazione del mezzo e alla registrazione del comportamento del driver al volante a fini della copertura assicurativa. È iniziata da allora anche una crescita esponenziale delle auto “nativamente connesse”, ossia dei veicoli che montano a bordo soluzioni tecnologiche più evolute in chiave di gestione da remoto del mezzo e di sicurezza. Nel 2015 hanno fatto segnare un incremento del 135%. Lo scorso anno le connected cars in circolazione in Italia sono state 7,5 milioni di unità. Balzo del +146% per le vetture “nativamente connesse, il 21% del dato parziale, pari a 1,6 milioni di auto. La quota restante (5,9 milioni di auto) è stata coperta dalle black box applicate al settore insurance, in crescita del 25%.

Fonte: Targa Telematics