TTS Italia intervista Altero Matteoli, Presidente della Commissione Lavori Pubblici del Senato

9 Luglio 2013

Senatore Matteoli, il tema delle smart city sta interessando sia la politica che l’opinione pubblica. Sicuramente la “smart mobility” è un asse fondamentale per il loro sviluppo. Quali sono, secondo lei, le strategie più opportune per affrontare il rinnovamento tecnologico nel settore dei trasporti?
La crescente necessità avvertita dall’opinione pubblica, in particolare nell’ultimo decennio, su temi riguardanti la sostenibilità, la vivibilità e l’equità sociale nelle città, ha stimolato la politica comunitaria e quella nazionale a porre le basi normative per raggiungere l’obiettivo della trasformazione delle nostre città in smart city, ossia città tecnologiche ed interconnesse, attrattive, efficienti, aperte, collaborative, digitali. Volendo essere più sistematici possiamo rifarci alla definizione della Comunità Europea per la quale il grado di intelligenza di una città dovrebbe essere valutato secondo 6 assi: economia, mobilità, ambiente, persone, tenore di vita e governo. E’ evidentemente prioritaria – per la trasformazione delle nostre città in città intelligenti – la componente mobilità; secondo l’International Transport Forum, infatti, il numero di viaggiatori e la quantità delle merci al 2050, aumenterà di tre o quattro volte, con evidenti conseguenze negative – se non si interviene efficacemente – su tutti gli indicatori del sistema dei trasporti, tra cui: congestione, sicurezza, inquinamento, costi. Nel nostro Paese, il 70% degli spostamenti non supera i 10 km e il 50% avviene all’interno dei comuni e lì si verificano gran parte dei problemi di superamento delle soglie di qualità dell’aria. Inoltre, il 70% degli incidenti avviene in ambito urbano. Di fronte a tale scenario, occorre ripensare la mobilità, in modo da rispondere ai nuovi bisogni in maniera flessibile, efficace e sicura. L’obiettivo è di creare un modello urbano capace di migliorare la qualità della vita dei cittadini e che, rendendo più “facile” e veloce muoversi, liberi tempo ed energie da destinare alla crescita sociale degli individui e delle comunità. Il settore della mobilità costituisce quindi una componente strategica della “città intelligente” poiché la “Smart Mobility” rende la città accessibile, efficiente e sostenibile economicamente e ambientalmente. L’innovazione tecnologica nel settore dei trasporti può offrire diverse opportunità per l’attuazione di tale modello e, un cambiamento più incisivo, si può ottenere rendendo i cittadini sempre più “informati”, “connessi” e, conseguentemente, “soggetti attivi” nella mobilità. La tecnologia sta favorendo questa tendenza grazie all’ampia diffusione dei vari strumenti di connessione mobile e con applicazioni mobili personalizzate (le “app”); tra l’altro, la connessione semi-permanente permette di raccogliere informazioni sugli spostamenti in modo indiretto, capillare e poco costoso. Anche i “social network” stanno diventando il canale privilegiato dai viaggiatori per segnalare disagi, congestioni, incidenti; se integrati con le reti di monitoraggio, costituiscono peraltro una soluzione efficace al problema del reperimento dei dati dinamici. E’ necessario pertanto, da un lato, completare il quadro regolatorio necessario per favorire e governare il dispiegamento di tecnologie ed infrastrutture abilitanti, dall’altro incentivare la reale ed efficace attivazione di servizi “a rete” (trasporti a domanda, car e bike sharing, city logistics, etc.) finalmente efficaci soprattutto se realmente adeguati alle specifiche “vocazioni” delle diverse realtà urbane nelle quali andranno ad inserirsi. Oggi le tecnologie ITS sono mature e disponibili a basso costo e la loro utilizzazione su larga scala è oggetto di uno sforzo europeo imponente; il nostro Paese deve assecondare e fornire un rinnovato impulso allo sviluppo del settore. Siamo già partiti: il recepimento nell’ordinamento nazionale della normativa comunitaria in materia di ITS e il relativo piano d’azione nazione costituiscono la piattaforma regolatoria e programmatica sulla quale tutti gli attori dovranno muoversi. La strada è ancora lunga ma la direzione intrapresa è, a mio avviso, quella giusta.

L’Italia, pur avendo esperienze di eccellenza in questo campo, appare comunque un po’ in ritardo se confrontata al panorama internazionale. Secondo la sua esperienza da ministro delle infrastrutture e dei Trasporti e di parlamentare, quali sono le difficoltà che il mondo degli ITS (sistemi di trasporto intelligenti) ha incontrato?E’ indubbio che il nostro Paese sconti alcuni ritardi in questo come in altri settori della vita civile, sociale ed economica; e ciò determina costi notevoli. Il costo della congestione urbana, ad esempio, è stimato intorno al 2-3% del PIL, di molto superiore alla media europea (il dato europeo è intorno all’1%); la velocità media nelle nostre città nelle ore di punta è dell’ordine dei 7-8 Km/ora, ed è in ulteriore diminuzione; i gas inquinanti continuano a superare le soglie di legge; l’incidentalità stradale è fortemente diminuita ma molto può e deve essere ancora fatto in questo ambito. Infine, nonostante siano presenti alcuni esempi di eccellenza nell’impiego urbano di sistemi ITS, la penetrazione globale dei sistemi intelligenti è ancora limitata essenzialmente in ragione di un assetto regolatorio ancora incerto e dalla carenza di programmi di ricerca e di azione troppo spesso frammentati, episodici e localizzati. D’altro canto, però, il nostro Paese vede un’alta penetrazione delle tecnologie ICT, in particolare delle comunicazioni mobili e sta investendo sulle reti a banda larga e sulla “digitalizzazione” dei servizi. Inoltre massicci finanziamenti pubblici dedicati negli anni scorsi al potenziamento del trasporto pubblico di massa e dei sistemi innovativi per il trasporto pubblico locale, stanno dotando tante nostre città di reti di trasporto pubblico efficienti, sicure, a basso inquinamento acustico e atmosferico.

In questo inizio di legislatura avete avviato una serie di consultazioni, che idea si è fatto della situazione? Quali saranno le scelte più importanti in materia di trasporti che intendete perseguire?
La riforma della legge sulla portualità, la 84/94, è un obiettivo importante. Così come lo sono i necessari interventi sul trasporto ferroviario universale e su quello utilizzato dai pendolari, due settori su cui si registrano ritardi che vanno recuperati.

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