Auto elettriche: cresce il mercato europeo ma mancano le infrastrutture

10 Febbraio 2022

Electric car
Nel 2021 le vendite di auto nuove hanno continuato a diminuire nell’Ue a causa della carenza di microchip. Con la previsione di una stabilizzazione delle forniture di chip nel 2022, l’Acea-Associazione europea dei costruttori automobilistici prevede che le immatricolazioni di autovetture torneranno a crescere quest’anno del 7,9% per raggiungere 10,5 milioni di unità.

Tuttavia, si tratta di valori ancora quasi del 20% al di sotto dei livelli di vendita pre-crisi del 2019. Alla luce dell’European Chips Act che sarà pubblicato adesso, ACEA esorta quindi l’UE a ridurre la sua dipendenza dai fornitori esteri per evitare danni alle industrie europee.

In un contesto che ancora registra notevoli problemi per la catena di approvvigionamento, le auto a ricarica elettrica hanno continuato a guadagnare quote di mercato: 1 auto su 5 vendute in Unione Europea è elettrica.

“Le ottime prestazioni delle auto a ricarica elettrica rappresentano una notizia molto gradita”, ha dichiarato Oliver Zipse, presidente e CEO di ACEA (BMW Group). “Tuttavia, non possiamo dimenticare che questo è ancora un mercato piuttosto fragile, che dipende fortemente da misure di sostegno come incentivi all’acquisto e, soprattutto, dalla diffusa disponibilità di infrastrutture di ricarica”.

Attualmente, il ritmo di implementazione delle infrastrutture è in ritardo rispetto alla domanda dei consumatori di auto a ricarica elettrica. In effetti, negli ultimi cinque anni, le vendite di auto elettriche sono cresciute quattro volte più velocemente rispetto all’accumulo di punti di ricarica.

“Le vendite di auto elettriche sono aumentate di oltre 10 volte tra il 2017 e il 2021, mentre il numero di caricatori pubblici nell’UE è cresciuto di meno di 2,5 volte nello stesso periodo – ha affermato Zipse -. Se questa situazione non verrà affrontata con urgenza introducendo obiettivi ambiziosi per tutti gli Stati membri dell’UE, incontreremo molto presto un ostacolo”.

Zipse lancia l’allarme mentre il Parlamento europeo e i governi nazionali stanno discutendo sulla proposta di regolamento sulle infrastrutture per i combustibili alternativi (AFIR). L’ACEA esorta il Parlamento e il Consiglio a rafforzare in modo significativo la proposta AFIR, al fine di garantire che l’Europa costruisca una rete sufficientemente densa di infrastrutture di ricarica e rifornimento.

Fonte: Trasporti-Italia.com