Incidenti stradali: 8000 gli under 14 che hanno perso la vita

27 Febbraio 2018

In Europa, negli ultimi dieci anni, 8.000 tra bambini e ragazzi under 14 sono morti a causa di incidenti stradali: il 50% viaggiava a bordo di un’auto, il 33% è stato investito mentre camminava o attraversava la strada, il 13% andava in bicicletta. Ogni 13 under 14 che muoiono in Europa, 1 (il 7.7%) muore per incidente stradale.
È il quadro che emerge dal “Rapporto sulla sicurezza dei bambini”, presentato dall’European Transport Safety Council (ETSC – Consiglio Europeo per la Sicurezza dei Trasporti), di cui è parte anche l’Automobile Club d’Italia, socio fondatore di TTS Italia.
In Italia – nonostante il Piano Nazionale della Sicurezza Stradale “Orizzonte 2020” abbia adottato la Vision Zero per i bambini – nel 2016, 49 under 14 sono morti sulla strada.
Il 2 maggio prossimo la Commissione Europea dovrebbe annunciare un aggiornamento – atteso da quasi dieci anni – relativo alla regolamentazione della sicurezza dei veicoli, mentre l’Unione Europea sta mettendo a punto la strategia per la sicurezza stradale per il prossimo decennio.
Secondo l’ETSC, per evitare che così tanti giovanissimi muoiano sulle strade, è fondamentale introdurre misure che moderino la velocità. Per questo, il Consiglio invita con forza la Commissione Europea a richiedere che tecnologie come ISA (Intelligent Speed Assistant; il sistema intelligente di adattamento della velocità) e AEB (Automated Emergency Braking; la frenata automatica di emergenza) siano di serie sulle auto nuove.
“Tecnologie ‘smart’, economicamente vantaggiose e collaudate come il sistema di adattamento intelligente della velocità e la frenata automatica di emergenza – ha dichiarato Antonio Avenoso, Direttore Esecutivo dell’ETSC – sono fondamentali per salvare la vita dei giovanissimi come lo sono le cinture di sicurezza. Il vero cambiamento, però, si realizzerà solo quando, queste tecnologie – esattamente come le cinture di sicurezza – saranno montate di serie su tutte le auto nuove e non saranno solo optional per pochi”.
Sebbene l’Organizzazione Mondiale della Sanità stimi che l’uso dei seggiolini garantisca l’80% di probabilità di salvare una vita, il rapporto Etsc evidenzia come assenza, scorretta installazione o inadeguatezza di tali sistemi rappresentino ancora un serio problema in tutti i paesi dell’Unione Europea.
ETSC invita, inoltre, gli Stati europei a ridurre l’Iva sui seggiolini – seguendo l’esempio di Cipro, Croazia, Gran Bretagna, Polonia e Portogallo – e chiede più Zone30 intorno alle scuole e nelle aree pedonali.

Fonte: Opinione.it