La Corte di giustizia europea invita l’Italia a conformarsi all’obbligo di localizzazione delle chiamate al 112

21 Maggio 2009

In Italia i servizi di soccorso continuano a non disporre delle informazioni che permettono di identificare il luogo da cui provengono le chiamate al 112 effettuate a partire da telefoni cellulari, contrariamente a quanto prevede la normativa comunitaria e nonostante la sentenza della Corte di giustizia del gennaio scorso. La Commissione Europea il 14 Maggio 2009 ha deciso di inviare all’Italia una lettera di costituzione in mora invitandola a conformarsi alla sentenza della Corte e a rendere disponibili ai servizi di soccorso le informazioni sull’ubicazione del chiamante per tutte le chiamate al 112. L’Italia rischia una multa se il caso dovesse approdare di nuovo dinanzi alla Corte. Il 15 gennaio 2009 la Corte di giustizia europea ha statuito che l’Italia aveva omesso di mettere a disposizione delle autorità responsabili dei servizi di soccorso le informazioni relative all’ubicazione del chiamante per tutte le chiamate telefoniche al 112. L’informazione sull’ubicazione del chiamante non è ancora disponibile in tutta Italia per le chiamate al 112 effettuate da telefoni cellulari: fa eccezione la provincia di Salerno. La Commissione prende atto delle misure adottate dalle autorità italiane per garantire la disponibilità dell’informazione sull’ubicazione del chiamante il 112, ma invita il governo italiano ad accelerare la messa a disposizione di tale informazione per tutte le chiamate al 112 in tutto il territorio italiano. Qualora non si conformi entro due mesi a questa richiesta, l’Italia corre il rischio di essere multata per mancato rispetto della sentenza della Corte. La trasmissione ai servizi di soccorso dell’informazione che permette di localizzare chi chiama il 112 contribuisce alla sicurezza dei cittadini di tutta Europa. I cittadini, italiani e europei, in viaggio per turismo o per motivi professionali nel loro paese o in altri paesi dell’UE, devono poter contare sulla capacità dei servizi di soccorso italiani di localizzarli quando fanno una chiamata di emergenza e non sono in grado di precisare la propria ubicazione per l’invio dei soccorsi.

Fonte: Commissione Europea