A Roma, nuovo incontro tra stakeholder per il progetto EMBRACER

7 July 2025

Nell’ambito del progetto Interreg Europe EMBRACER, TTS Italia e Città Metropolitana di Cagliari hanno organizzato, a Roma presso la sede dell’Associazione, il 5° incontro tra Stakeholder per discutere la gestione della mobilità nelle aree a bassa densità, e condividendo soluzioni concrete.

L’incontro è stato aperto da Leonardo Domanico, TTS Italia che ha poi lasciato la parola a Gennaro Ciccarelli, inBlenda, per un aggiornamento sul progetto EMBRACER, inclusi i suoi obiettivi di migliorare la connettività regionale integrando il trasporto pubblico con modalità informali e innovative come il ride-hailing, i servizi di sharing, i sistemi on-demand e le navette autonome. Ha delineato le principali sfide demografiche e infrastrutturali nelle aree a bassa domanda – che vanno dall’invecchiamento della popolazione all’isolamento e alla scarsa connettività – e ha spiegato come EMBRACER intenda affrontarle attraverso soluzioni intermodali migliorate, hub multimodali e strumenti digitali come le piattaforme MaaS. Condivi anche spunti chiave e lezioni apprese dagli ultimi eventi di scambio di esperienze organizzati dal progetto, con particolare attenzione al pilota di guida autonoma di Vilnius e ai suoi risultati preliminari, che mostrano un tasso positivo di accettazione da parte degli utenti. Evidenziate anche le condizioni chiave per la trasferibilità alle regioni italiane sotto-servite: un quadro normativo e istituzionale di supporto; percorsi semplici e a basso traffico collegati a specifiche esigenze di mobilità (ad esempio, scuole, utenti anziani); coinvolgimento della comunità e informazioni chiare per gli utenti; infrastrutture digitali e fisiche di base (ad esempio, integrazione del trasporto pubblico, stazioni di ricarica); allineamento con le strategie di mobilità locali e i piani esistenti. Ha sottolineato che la trasferibilità non dipende solo dalla tecnologia, ma anche dal supporto politico, dall’adattamento locale e da una progettazione incentrata sull’utente.

Stefano Brinchi, Roma Servizi per la Mobilità, ha presentato il servizio di trasporto a chiamata ClicBus, recentemente integrato nel sistema di trasporto pubblico di Roma, a seguito di una fase pilota di successo nell’area periferica di Massimina. ClicBus opera come un servizio a chiamata many to many, progettato per rispondere a specifiche esigenze di mobilità locale in aree con scarsa copertura del trasporto pubblico. Secondo i sondaggi condotti tra gli utenti, l’iniziativa ha raggiunto un alto tasso di soddisfazione, con il 70% degli utenti in possesso di un’auto privata, a dimostrazione del suo potenziale di disincentivare l’utilizzo del mezzo privato.
Inizialmente gratuito durante la fase pilota, il servizio è ora disponibile alla tariffa standard di Metrebus ed è completamente integrato con gli abbonamenti Metrebus esistenti. Gli utenti accedono al servizio scaricando l’app ClicBus e registrandosi. La flotta è composta da veicoli da 9 posti, incluso lo spazio per una sedia a rotelle, garantendo l’accessibilità ai passeggeri con mobilità ridotta.
Il modello ClicBus consente un trasporto flessibile ed economico, contribuendo a ridurre la dipendenza dal veicolo privato e generando un impatto ambientale positivo. Incoraggiati dal successo iniziale, sono in corso i piani per estendere il servizio ad altri quartieri periferici di Roma.

Davide Mangerini, Autoroute, e Giuseppe Agostini, Almaviva, hanno parlato del progetto di trasporto a chiamata in corso in Alto Adige: una soluzione multi-cliente e multi-operatore per aree periferiche e turistiche. Il progetto affronta alcune sfide chiave come la geografia montuosa, la dispersione demografica, la domanda stagionale; le esigenze dei residenti e dei viaggiatori legate al turismo; le inefficienze del trasporto a percorso fisso nelle aree a bassa domanda; queste per un trasporto pubblico conveniente, inclusivo e flessibile. Il progetto si basa su una piattaforma modulare di trasporto a chiamata per l’Azienda Trasporti, in grado di supportare più comuni ed enti turistici; combina servizi di mobilità programmata e flessibile; integra perfettamente la gestione web, app e back-office.

Annapaola Corrias, Città Metropolitana di Cagliari, ha presentato i recenti sviluppi nei servizi di mobilità condivisa, con particolare attenzione a BIKEMET, lanciato nel 2022. Primo progetto di bike sharing metropolitano in Italia, BIKEMET mira a promuovere la mobilità sostenibile attraverso la creazione di un servizio pubblico di biciclette che colleghi diverse aree urbane e periurbane, al servizio sia dei residenti che dei turisti.
Il servizio è attivo in 4 comuni della Città Metropolitana e comprende una flotta di 40 biciclette, 5 delle quali a pedalata assistita. Le statistiche di utilizzo indicano il tasso di adozione più elevato tra gli utenti di età compresa tra i 20 e i 30 anni, mentre l’adozione è stata inferiore tra le fasce di età intermedie, evidenziando un potenziale ambito di coinvolgimento mirato.
È in fase di sviluppo un ulteriore servizio di mobilità condivisa che mira a ridefinire il concetto di spostamento quotidiano migliorando l’accessibilità ai servizi e riducendo la dipendenza dai veicoli privati. La soluzione prevista prevede una piattaforma digitale per l’uso condiviso di biciclette e auto, offrendo un’alternativa flessibile e sostenibile per gli spostamenti casa-lavoro e il trasporto locale.

Alessia Meloni e Roberto Spina del Comune di Assemini hanno sottolineato le criticità di connettività tra l’area centrale del loro territorio e le aree periferiche, concentrate principalmente oltre la linea ferroviaria. Al momento è in fase di elaborazione un piano per realizzare i collegamenti richiesti e garantire l’accessibilità ai servizi di trasporto. Sono previsti anche la creazione di hub multimodali e l’utilizzo della pista ciclabile esistente.

Stefano Deidda, Comune di Pula, ha presentato l’evoluzione e le prospettive per una mobilità sostenibile all’interno di Pula. Negli ultimi tempi, le iniziative per migliorare la fluidità del traffico si sono concentrate sull’individuazione di zone a traffico limitato e aree a velocità ridotta (limite di 30 km/h) piuttosto che sulla realizzazione di nuove infrastrutture. Alcune iniziative hanno destato preoccupazione nella comunità, come la costruzione della tangenziale attorno al centro abitato o l’istituzione della ZTL. La prima opera è stata vista come un elemento di conflitto con le attività commerciali, in quanto il transito dei veicoli è forzato al di fuori del centro abitato. Anche l’istituzione della ZTL è erroneamente vista da alcuni come un danno per le attività commerciali. Per Pula, la strategia vincente per una mobilità sostenibile è sicuramente quella di limitare al minimo indispensabile gli spostamenti in auto, e l’Amministrazione sta lavorando attivamente per sensibilizzare la comunità sull’importanza di ridurre i flussi di traffico motorizzato all’interno della città, soprattutto nel centro storico. Sono state inoltre implementate iniziative a sostegno della mobilità pedonale, come il Cammino di Sant’Efisio, un modo alternativo di fare turismo.

Alle presentazioni, ha fatto seguito una discussione approfondita, in cui i partecipanti si sono concentrati su due aspetti principali:

  • Utilizzo dei dati nelle aree a bassa domanda e scarsamente servite – I partecipanti hanno sottolineato l’importanza dei dati per la pianificazione e l’ottimizzazione dei servizi di mobilità dove il trasporto pubblico tradizionale è inefficiente, contribuendo a personalizzare le soluzioni in base alle esigenze locali.
  • Impatto dei nuovi servizi di mobilità sull’occupazione – Sono state sollevate preoccupazioni su come innovazioni come i veicoli autonomi e i trasporti a chiamata potrebbero influire sull’occupazione, in particolare nelle aree periferiche, evidenziando la necessità di dialogo sociale e di adattamento della forza lavoro.