Infrastrutture e mobilità: approvato in CdM il dl con nuovi interventi per semplificare procedure per investimenti

16 June 2022

Approvato dal Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (Mims), Enrico Giovannini, il decreto-legge che si pone in continuità con l’analogo provvedimento di settembre 2021 (Dl n. 121, convertito nella legge n. 156/2021) e gli altri provvedimenti adottati nei mesi scorsi finalizzati a rendere il sistema infrastrutturale nazionale più moderno e interconnesso, digitalizzato, efficace e resiliente alla crisi climatica, nonché a fornire servizi di mobilità più sicuri e adeguati ai bisogni dei cittadini.
“Questo secondo decreto-legge in meno di un anno dedicato alle infrastrutture e alla mobilità sostenibili rappresenta un deciso contributo per migliorare i servizi pubblici idrici, di mobilità e amministrativi forniti ai cittadini e alle imprese, aumentare la sicurezza dei trasporti (stradali, aerei, ecc.), accelerare gli iter amministrativi e autorizzativi per rendere gli investimenti più rapidi ed efficaci” spiega il Ministro Enrico Giovannini. “In continuità e sinergia con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e i piani settoriali elaborati dal Governo, si interviene sui diversi settori adottando la logica sistemica descritta nel recente Allegato infrastrutture e mobilità al Documento di Economia e Finanza 2022, nella direzione di uno sviluppo più sostenibile sul piano economico, sociale e ambientale, e del contrasto al cambiamento climatico. La sperimentazione di nuove forme di mobilità urbana sostenibile, il potenziamento del ruolo dei mobility manager d’area e del trasporto locale, l’aumento della sicurezza stradale, delle metropolitane e degli impianti idrici testimoniano l’attenzione alla qualità della vita delle persone, comprese quelle con disabilità”.

Tra le principali disposizioni contenute nel decreto-legge:

Sviluppo della mobilità elettrica – Il decreto-legge completa il lavoro avviato con il d.l. 121/2021 prevedendo diversi interventi urgenti sulla mobilità sostenibile, in coerenza con gli investimenti previsti dal Pnrr. Infatti:

  • viene attribuita una qualificazione giuridica alle infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici in considerazione della tipologia di strada su cui insistono. In particolare, le infrastrutture (colonnine) di ricarica che sono collocate nelle aree di servizio vengono ricomprese nelle ‘pertinenze di servizio’;
  • nella classificazione dei veicoli vengono inseriti i velocipedi elettrici (biciclette e monopattini);
  • per accelerare la transizione ecologica nel settore dei trasporti, soprattutto quello delle merci nell’ultimo miglio, viene permesso ai titolari di patenti B di guidare un veicolo ad alimentazione alternativa fino a 4,25 tonnellate (anziché fino a 3,5 tonnellate). La differenza di massa deve essere riconducibile esclusivamente al peso delle batterie e non può determinare un aumento della capacità di carico;
  • le biciclette a pedalata assistita che vengono manomesse sono equiparate a ciclomotori, con il conseguente assoggettamento agli obblighi previsti per questi ultimi (targa, assicurazione, patentino). Sono previste sanzioni specifiche per chi manomette le biciclette a pedalata assistita e le utilizza.

Aumento della sicurezza stradale e della mobilità delle persone con disabilità – In base alle nuove norme prevista nel decreto-legge, nel caso di rinnovo di patenti scadute da più di cinque anni, il titolare deve superare positivamente una nuova prova pratica di guida, finalizzata ad accertare il permanere dell’idoneità alla guida, senza sostenere nuovamente l’esame di teoria. In caso di mancata partecipazione alla prova pratica la patente viene revocata.
Inoltre, per favorire la mobilità delle persone con disabilità, viene stabilito che le macchine elettriche a loro uso possono circolare nelle piste ciclabili, oltre che nelle aree pedonali.

Miglioramento del trasporto pubblico locale e regionale – Nell’ambito del potenziamento delle politiche per la mobilità locale sostenibile, si stabiliscono nuovi criteri per l’utilizzazione del Fondo nazionale per il trasporto pubblico locale (TPL), aumentato in occasione della Legge di Bilancio per il 2022. In particolare:

  • 4,9 miliardi di euro (cifra prevista nel Fondo prima del citato aumento) vengono ripartiti sulla base dei criteri finora utilizzati (“costo storico”). Peraltro, per sostenere il settore del trasporto pubblico locale e regionale di passeggeri sottoposto a obbligo di servizio pubblico, si prevede che l’importo relativo al 2022 venga erogato, anche in considerazione degli effetti negativi derivanti dalla crisi internazionale in atto in Ucraina, in un’unica soluzione entro il 31 luglio 2022;
  • 75 milioni di euro vengono distribuiti secondo criteri innovativi (costi standard e livelli adeguati dei servizi di trasporto pubblico locale e regionale) finalizzati a migliorare qualità e quantità dei servizi offerti. I criteri saranno definiti con decreto del Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, adottato di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, previa intesa con la Conferenza Unificata;
  • 14,9 milioni di euro vengono dedicati a sperimentazione di soluzioni innovative di mobilità sostenibile nelle aree urbane.
    Il decreto-legge prevede anche interventi volti a rafforzare e migliorare il servizio erogato agli utenti dei servizi di trasporto locale e regionale. In particolare, viene autorizzata la spesa di 150 milioni di euro (40 per ciascuno degli anni 2023 e 2024 e 70 per il 2025) per consentire la realizzazione degli interventi immediatamente cantierabili previsti dal programma di ammodernamento delle ferrovie regionali, nonché l’acquisto di nuovo materiale rotabile.

Inoltre, con la trasformazione dell’Osservatorio nazionale del trasporto pubblico locale in “Osservatorio Nazionale per il supporto alla programmazione e per il monitoraggio della mobilità pubblica locale sostenibile”, si prevede che tale organismo operi a sostegno dei mobility manager d’area e scolastici procedendo:

  • alla predisposizione periodica di modelli di elaborazione dei dati trasportistici, economici e ambientali per la programmazione integrata dei servizi di TPL, ove possibile, con programmi di mobilità attiva, di soluzioni innovative di mobilità sostenibile nelle aree urbane, ivi compresi i servizi di noleggio senza conducente;
  • all’acquisizione di dati e alla predisposizione di modelli di elaborazione digitale per assicurare un’attività uniforme dei mobility manager d’area (aziendali e scolastici), nonché per definire gli elementi minimi per la predisposizione dei Piani urbani per la mobilità sostenibile (PUMS);
  • all’acquisizione periodica e alla predisposizione di modelli utili a valutare le proposte di investimento nel settore della mobilità locale, coordinandole con gli indirizzi di politica industriale che riguardano le filiere produttive interessate;
  • all’acquisizione di dati statistici e analitici utili a predisporre modelli minimi di integrazione dello sviluppo urbano e metropolitano con lo sviluppo della programmazione della mobilità pubblica.

Aumento della sicurezza del trasporto pubblico locale – Per rafforzare i controlli sui lavori di manutenzione che i gestori dei servizi di TPL a impianti fissi (ad esempio, le metropolitane) e dei servizi ferroviari regionali, le aziende esercenti tali servizi e che gestiscono le relative infrastrutture, dovranno trasmettere entro il 30 settembre 2022 (e successivamente con cadenza mensile) i dati delle manutenzioni programmate, nonché le date di prevista effettuazione dell’attività manutentiva. In caso di mancata o ritardata effettuazione degli interventi manutentivi comunicati, l’Ente concedente ovvero affidante il servizio di trasporto pubblico provvede ad effettuare gli interventi manutentivi in danno dell’azienda inadempiente, che subirà anche una sanzione amministrativa di importo complessivo non inferiore a 10.000 euro e non superiore a 500.000 euro. È poi previsto un meccanismo che, nelle more dell’effettuazione degli interventi manutentivi programmati, nonché durante lo svolgimento degli stessi, al fine di evitare interruzioni o limitazioni nell’erogazione dei servizi di trasporto, renda possibile autorizzare l’esercizio del servizio prescrivendo le necessarie misure di mitigazione, nonché le modalità di controllo e delle periodiche verifiche di sicurezza.

Interventi per la funzionalità del Mims – Le norme realizzano una rimodulazione temporale delle risorse prevista dalla Legge di Bilancio 2022 per promuovere la sostenibilità della mobilità urbana, realizzare gli interventi per l’Alta velocità/Alta capacità sulla linea ferroviaria Adriatica, finanziare il Contratto di programma 2022-2026 (parte investimenti) tra il Mims e Rete Ferroviaria Italiana. Ulteriori disposizioni sono volte ad avviare il Centro per l’innovazione e la sostenibilità in materia di infrastrutture e mobilità (CISMI), agevolare e semplificare le attività del Comitato speciale del Consiglio Superiore dei lavori pubblici (estremamente importante per le procedure autorizzative delle opere di particolare complessità inserite nel Pnrr) e della Commissione nazionale per il dibattito pubblico. Infine, per accelerare i lavori di manutenzione effettuati sugli immobili in uso per finalità istituzionali alle Amministrazioni dello Stato, vengono definite le regole che assicurano il coordinamento delle attività del Mims e dell’Agenzia del Demanio, semplificando le procedure di programmazione e di affidamento degli interventi.

Fonte: MIMS